Passante, la Regione: avanti con il ricorso
Scaduto l’ultimatum al ministero
È scaduto l’ultimatum di dieci giorni dato dalla Regio- ne a Roma per convocare la conferenza dei servizi sul Passante di mezzo. «In giunta daremo mandato agli avvocati di procedere con il ricorso alla Consulta», dice l’assessore Donini. Ma resta un margine di manovra per evitare la guerra legale con Roma, visto che il via libera al ricorso potrebbe arrivare l’11 o il 18 febbraio.
Un telefono che non squilla. E la pazienza della Regione Emilia-Romagna che si è ormai esaurita.
È scaduto ieri l’ultimatum di Viale Aldo Moro sul Passante di mezzo e dal ministero delle Infrastrutture non è arrivata nessuna comunicazione. Nessuna telefonata, nessuna mail ufficiale, nulla. Né, tantomeno, la convocazione della conferenza dei servizi che era stata posta come condizione dalla Regione per evitare quel ricorso alla Corte Costituzionale che ora Viale Aldo Moro considera inevitabile: «Alla prossima giunta, o al massimo a quella dopo — spiega l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini — daremo mandato agli avvocati di procedere».
La diffida al governo sul Passante era stata presentata lunedì 28 gennaio e chiedeva al governo di convocare, entro dieci giorni, la conferenza dei servizi per discutere del Passante di mezzo: il progetto di allargamento in sede di autostrada e tangenziale, perorato da enti locali, sindacati e industriali, a cui il governo ha contrapposto l’allargamento della sola tangenziale nei tratti più trafficati. L’ultimatum è scaduto ieri, ma Roma non ha cambiato i propri programmi. Anzi, i tecnici del Mit sono tuttora al lavoro insieme a quelli di Autostrade per valutare su quale delle due ipotesi oggi in campo puntare: quella che si concentra su un allargamento della tangenziale nel solo tratto centrale (per un costo di almeno 283 milioni di euro) e quella (da 375 milioni) che coinvolgerebbe invece oltre 12 chilometri del tracciato. La scelta verrà presa la prossima settimana e solo a quel punto il ministero avvallerà il progetto per poi comunicarlo agli enti locali. Di conferenza dei servizi, insomma, non se ne parla neanche a Roma.
E così la Regione torna all’attacco. Anche perché l’ultimatum che aveva indicato Viale Aldo Moro, di fatto, è scaduto. «Per quanto ci riguarda non abbiamo ricevuto niente, nulla, neanche una telefonata. Forse non ci hanno neanche pensato», si sfoga l’assessore Raffaele Donini. Che conferma la linea dura della Regione. Sul ricorso alla Consulta «non ci muoviamo di un millimetro», insiste Donini: «Alla prima giunta di lunedì prossimo daremo mandato agli avvocati di fare ricorso, al massimo si tratterà della giunta successiva». L’impressione, a leggere bene le parole dell’assessore, è che la Regione voglia comunque fare di tutto per evitare di aprire una battaglia legale con Roma. Anche perché, se le tempistiche del ricorso rispetteranno quanto indicato ieri da Donini, il via libera agli avvocati potrebbe arrivare anche il 18 febbraio. Dunque quattro giorni dopo giovedì 14, la data indicata la scorsa settimana dal Mit come quella giusta per la presentazione del progetto di mini Passante e il coinvolgimento degli enti locali. «È chiaro che se la convocazione arriverà in tempo non saremo fiscali, ma in ogni caso non credo che succederà», aggiunge Donini. Entro la prossima settimana sapremo chi ha ragione.
A oggi non abbiamo ricevuto nulla, neppure una telefonata
Se la convocazione arriverà in tempo comunque non saremo fiscali