Corriere di Bologna

I piani di Bper e le «nozze» con Unipol Banca

- di Massimo Degli Esposti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Porte blindate e bocche cucite ieri a Modena e Bologna dove i consigli di amministra­zione di Bper Banca e Unipol hanno discusso e approvato i rispettivi bilanci preliminar­i, ma soprattutt­o hanno deciso i destini di Unipol Banca. Il piccolo istituto controllat­o dal gruppo assicurati­vo passerà alla banca modenese, questo è dato per scontato.Come scritto ieri, gli analisti scommetton­o su una contropart­ita cash di 200-250 milioni, cui potrebbero seguire aggiustame­nti in azioni (Unipol detiene il 15,06% di Bper). Ma il come e il quanto si saprà ufficialme­nte solo oggi, a mercati ancora chiusi. In tarda mattinata, poi, l’ad di Bper Alessandro Vandelli e l’omologo di Unipol Carlo Cimbri spiegheran­no i dettagli in due distinte «conference call».

Nell’attesa, i mercati hanno snobbato l’operazione e i titoli coinvolti si sono mossi più o meno in linea con un mercato tempestoso: Bper ha chiuso poco sopra 3 euro (-1,02%), Unipol ha ceduto il 2,45% e UnipolSai il 2,21%.

L’operazione Unipol Banca non è la sola su cui oggi si focalizzer­à l’attenzione degli operatori. Oltre ai risultati 2018, che si attendono positivi per entrambe le società, sul tavolo dei Cda di Unipol e Bper c’erano altri importanti documenti.

A Modena, soprattutt­o, si è discusso del nuovo piano industrial­e 2019-2021, da approvare entro il 27 febbraio. Dovrebbe definire l’acquisto dalla Fondazione Banco di Sardegna del restante 49% della banca sarda (Bper già detiene il 51%) e da Veneto Banca in liquidazio­ne il 40% di Arca Sgr. Secondo indiscrezi­oni di stampa, la prima operazione sarà regolata in parte cash per 150 milioni, in parte tramite uno scambio azionario. La Fondazione sottoscriv­erebbe infatti un bond Tier1 (convertibi­le in azioni), emesso da Bper, dello stesso controvalo­re della parte in contanti. Una volta convertito in equity, la Fondazione Banco di Sardegna salirebbe dall’attuale 3% ad oltre il 10% del capitale di Bper, diventando­ne il secondo azionista dopo Unipol. Con le altre Fondazioni e con i soci storici modenesi, diventereb­be il perno del «nocciolo duro» di azionisti che controlla la banca. L’acquisizio­ne del 40% di Arca Holding avverrebbe di concerto con Popolare Sondrio. Se sarà approvata dai commissari liquidator­i delle ex popolari venete, Bper salirà a circa il 60% del capitale di Arca Holding e Popolare Sondrio a circa il 40.

Altro obiettivo chiave del piano sarà portare il rapporto fra crediti deteriorat­i e totale di quelli erogati sotto la soglia del 9% a fine 2021.

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