Corriere di Bologna

Bper rileva il ramo bancario di Unipol Il titolo vola in Borsa

L’ad dell’ex popolare modenese, Vandelli: l’integrazio­ne è un’opportunit­à

- Degli Esposti, Testa

Si è conclusa la cessione di Unipol Banca a Bper. Secondo l’ad dell’ex popolare modenese è «un’opportunit­à», tanto che la fusione produrrà sinergie stimate in 85-95 milioni. La Borsa infatti premia Bper (+8,83%). L’ad di Unipol, Carlo Cimbri, ha confermato l’intenzione di salire in Bper fino al 20%.

La conferma ufficiale del passaggio di Unipol Banca da Unipol a Bper con cui presto si fonderà ammainando le sue insegne, chiude un tormentone durato anni. La compagnia bolognese, infatti, aveva deciso di liberarsi del business creditizio già nel 2010.

Se ci è riuscita ben nove anni dopo è solo perché il suo braccio bancario ha sofferto più di altri nella bufera che ha squassato tutto il sistema. E ci è riuscita solo a due condizioni: caricarsi sul groppone tutto il peso degli oltre 3 miliardi di crediti deteriorat­i accumulati (una «pulizia» costata l’anno scorso più di 700 milioni di perdite) e investire 250 milioni per diventare azionista chiave negli equilibri societari della ex popolare trasformat­a in Spa. A quel punto l’accordo tra i due principali poli finanziari emiliano romagnoli era scontato. Bper incamera 258 sportelli, 510 mila clienti, attivi per più di 10 miliardi (raggiungen­do così gli 80 miliardi totali, sesta banca italiana d’un soffio davanti a Bnl) di un istituto che l’anno scorso ha guadagnato 43 milioni. Dovrà però metter mano alla rete, molto concentrat­a sull’Emilia-Romagna dove Unipol Banca porta in dote 53 sportelli, oltre il centinaio entrati dalla ex CariFe. I vertici modenesi avevano già comunicato ai sindacati la chiusura di 48 sportelli Bper (su oltre 1.200) e ora quel numero potrebbe salire. Però, fanno notare a Modena, Unipol Banca è ben presente anche in Lombardia, Toscana, Lazio, Campania e Veneto (20-30 filiali in ciascuna regione), dove Bper è sottorappr­esentata. L’ad Alessandro Vandelli, in conference call, ha detto che l’integrazio­ne non sarà un problema anche per la «contiguità territoria­le fra le due direzioni di Modena e Bologna». Anzi è «un’opportunit­à»; tanto che la fusione produrrà sinergie stimate in 85-95 milioni.

Vandelli ha assicurato che i 220 milioni in contanti pagati per l’acquisizio­ne («Unico caso in Italia negli ultimi 10 anni» ha sottolinea­to il suo omologo di Unipol Carlo Cimbri) e il consolidam­ento a bilancio della new entry non avranno impatto sui ratio patrimonia­li di Bper, né sulla redditivit­à, che l’anno scorso ha toccato il record storico con un utile netto di 402 milioni. Il pacchetto di sofferenze da 1,3 miliardi ceduto alla bad bank UnipolReC a prezzi di saldo (10% del valore lordo esigibile contro il 15-20% medio del mercato) è stato il grimaldell­o che ha sbloccato il negoziato. Bper svende, ma accelera il suo piano di derisking. Unipol è convinta di poterli valorizzar­e con la sua UnipolReC che ne ha già realizzati 100 sui 3.000 rilevati l’anno scorso da Unipol Banca. Siglando l’accordo le due società non hanno parlato di nuove sinergie industrial­i. Però Cimbri ha confermato l’intenzione di salire in Bper fino al 20%. Segno che l’asse Modena-Bologna si consolida e in futuro potrà dare altri frutti. Uno, immediato, è il consolidam­ento dell’azionariat­o Bper sulle due gambe Unipol-Fondazioni. Fra queste ultime, la Fondazione Banco di Sardegna passa dal 3 al 10%, grazie alle oltre 33 milioni di azioni Bper ricevute in cambio del 49% di Banca Bds, da oggi al 100% controllat­a da Modena; con le altre Fondazioni e con i soci storici modenesi il tradiziona­le «nocciolo duro» di Bper supera il 30% del capitale. La Borsa riscopre Bper dopo mesi di bastonate (+8,83%), mentre punisce Unipol (-5,40) e UnipolSai (-3,24%) .

95 Tra gli 85 e i 95 milioni è stimato il valore che produrrà la fusione tra Unipol e Bper, e la sinergia tra Bologna e Modena

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