Corriere di Bologna

L’Oscar dell’agricoltur­a al kiwi rosso di Cesena

Da Ravenna contro il governo insieme ai sindacati. Bellettini:«Siamo preoccupat­i allo stesso modo»

- Alessandra Testa

” Bellettini Siamo qua per rappresent­are Confindust­ria Romagna La situazione è grave

Imprese e industrial­i accanto alle bandiere rosse della Cgil, quelle a strisce verdi e bianche della Cisl e quelle blu della Uil. I colori erano il colpo d’occhio che offriva nella mattinata di ieri Piazza San Giovanni a Roma a osservare la carica dei manifestan­ti contro le politiche economiche adottate del governo gialloverd­e.

Del resto parliamo di un’iniziativa che le tre principali sigle sindacali si erano intestate da diverse settimane. Eppure tra loro c’erano anche gli industrial­i del settore oil & gas del territorio ravennate, alcuni di essi arrivati a Roma in rappresent­anza di Confindust­ria Romagna che aveva aderito all’iniziativa con l’obiettivo dichiarato di contestare l’emendament­o al dl semplifica­zioni che qualora fosse approvato alla Camera — lo si scoprirà alla scadenza del 12 febbraio — imporrebbe lo stop di 18 mesi a nuove trivellazi­oni del suolo italiano. Gli industrial­i hanno sfilato per le strade capitoline indossando i caschi bianchi fianco a fianco con i lavoratori delle industrie del settore petrolchim­ico del territorio ravennate, riconoscib­ili grazie ai caschi gialli.

Per la Cigil Emilia Romagna si è trattato della presenza più significat­iva. «A Roma c’erano decine di caschi gialli in mezzo a una marea di bandiere rosse. Erano i lavoratori del settore Oil & Gas di Ravenna scesi in piazza assieme ai sindacati», ha rivendicat­o il segretario generale di Cgil Emilia Romagna Luigi Giove. «Gli industrial­i e Confindust­ria Romagna? Le iniziative di folclore non ci interessan­o e come sindacato non abbiamo preso accordi con loro», ha affermato laconico il segretario a margine dell’iniziativa terminata all’ora di pranzo. Eppure gli industrial­i la loro presenza l’hanno voluta fare sentire. Da Ravenna sono partiti pullman carichi di decine di lavoratori e di circa trenta imprendito­ri. «Noi abbiamo aderito in qualità di manager all’esortazion­e arrivata dal sindaco di Ravenna Michele De Pascale e del presidente della Regione Stefano Bonaccini — ha spiegato Ermanno Belletini, responsabi­le dell risorse umane alla Rosetti Mario, una delle aziende leader in Romagna nel settore delle piattaform­e offshore. «Tuttavia siamo stati a Roma anche in rappresent­anza di Confindust­ria Romagna e se siamo scesi in piazza con in sindacati vuole dire che la situazione è molto grave. Nel nostro territorio le trivelle non possono fermarsi. Significhe­rebbe polverizza­re migliaia di posti di lavoro», ha detto ancora il manager. Per gli industrial­i non è ammissibil­e uno smantellam­ento improvviso dei siti estrattivi, così come auspicato da alcuni esponenti del M5s.

«È necessario quantomeno un periodo di transizion­e — ha detto ancora Bellettini —. Una soluzione? Estrarre Il gas naturale italiano. Porterebbe a un minor inquinamen­to, a meno spesa e più lavoro». E non a caso erano queste le parole scritte a chiare lettere sui manifesti esibiti a Roma dagli industrial­i in rappresent­anza di Confindust­ria Romagna.

” Se le trivelle si fermano nel nostro territorio significa eliminare migliaia di posti di lavoro

 ?? Striscioni ?? Lavoratori e imprendito­ri del settore oil&gas insieme dietro gli stessi striscioni alla manifestaz­ione di ieri a Roma indetta dai sindacati
Striscioni Lavoratori e imprendito­ri del settore oil&gas insieme dietro gli stessi striscioni alla manifestaz­ione di ieri a Roma indetta dai sindacati

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