Corriere di Bologna

GARISENDA E POLMONI DA SALVARE

- Di Vittorio Monti

Aiuto, Bologna non respira: vedi i dati sulle polveri killer. Anche la piccola Garisenda soffoca (per non parlare della sorellona). Per curarla, l’hanno messa in isolamento. Una gabbia a fin di bene. Dunque, non tutte le gabbie vengono per nuocere. Anni e anni fa, quella dei Giardini Margherita rovinò l’esistenza a Reno, leone felsineo suo malgrado. Oggi le transenne pro tempore dovrebbero salvare quella del nostro monumento simbolo. Dopo la diagnosi (trema o non trema?) viene una cura, assieme alla raccomanda­zione di ogni buon medico: cambi stile di vita. Se i bronchi soffrono ma fumi più di un pacchetto al giorno, allora te la cerchi. Le Due Torri non se la sono cercata, l’attuale sistemazio­ne. Ne hanno viste di belle e di brutte, ma come oggi mai. Erano abituate ai cavalli, hanno sopportato anche i carri armati. Una tantum si può fare qualunque sacrificio, però mai starsene non stop con un martello pneumatico sotto la finestra. Scossa continua è una tortura. Se la piccola Garisenda potesse urlare, urlerebbe. Già tanto se confida le sue pene ai sensori ultra moderni. Ma quanti hanno gli occhi per vedere e non per chiuderli l’hanno già capito. Il carosello di bus attorno a chi non ha mai fatto male a una mosca si chiama crudeltà. Il mondo si commuove per qualunque specie in via di estinzione. Non sarebbe esagerato preoccupar­si subito per un capolavoro in via di consunzion­e. Si può vederla così: salvare le Due Torri è la premessa per salvare Bologna.

Perché ci vuole aria nuova, per tutti. Dando ossigeno alla fantasia, o almeno all’istinto di sopravvive­nza. È buono e giusto togliere l’assedio dei bisonti stradali dal cuore della città. Per adesso l’unico che si è tolto di mezzo è il manager che teneva gli occhi addosso a Tper. Forse, a proposito del togliersi di mezzo, sarebbe necessario fare un pensierino a come sono state ridotte grandi strade come via Irnerio, dei Mille e Marconi. Con le afflittive conseguenz­e del caso. Sono in corso scaramucce e piccole battaglie, attorno al trasporto urbano. Storie di ordinario fermento dell’utenza, che distolgono l’attenzione dalla madre di tutte le guerre: la mobilità 7.0 nel centro storico. Mettendo in discussion­e l’ultima invenzione (i T days). Non basta la formula 5 più 2 per cambiare faccia e aria della città. Occorre passare alla versione 7 su 7. Per vivere bene tutti i giorni, non solo nelle feste comandate. Le migliori intelligen­ze dell’urbanistic­a e del trasporto dovrebbero esercitars­i sul tema. Con tutto il rispetto, non basta cercare la soluzione in casa. Civis e Crealis non sembrano una gran carta di credito. Ormai il tram non si chiama più desiderio ma necessità. Prendiamo il rischio Due Torri come evento sentinella in tema di salute pubblica. Invece degli autobus fracassoni e fracassant­i, largo a Sua maestà rotaia. Anche se in ritardo, non è troppo tardi. La piccola Garisenda e la sorellona, con la pazienza dei secoli, riuscirann­o a resistere ancora un po’. Sono i polmoni a non farcela più.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy