Corriere di Bologna

«Un laureato su 3 va via Dobbiamo trattenerl­i»

- Alessandra Testa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nella regione, che secondo il sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere di Bologna, è diventata terra di conquista della Lega, gli emiliano-romagnoli hanno dettato l’agenda in vista del voto: lavoro, mobilità, sicurezza. Il nuovo segretario generale Cisl EmiliaRoma­gna, Filippo Pieri, indica la rotta: «Lavoro, crescita, sviluppo». E incalza: «Bisogna investire di più sui giovani. Il 30% dei nostri laureati va all’estero. Dobbiamo trattenerl­i».

Il 39% dei cittadini è preoccupat­o per lo stato dell’economia. È così?

«La crisi morde ancora. Il lavoro è la priorità, ma è il grande assente della legge di bilancio del governo».

Siamo una delle locomotive del Paese, dipende anche dalle scelte fatte qui a livello politico?

«Questa Regione ha proposto come primo atto la firma di un Patto per il lavoro. La scelta è stata vincente. Una volontà di fare le cose insieme che manca a livello nazionale».

Mobilità e infrastrut­ture come urgenze. Sono i temi che garantireb­bero più lavoro?

«Proprio così. È vero che oggi chi frena è il governo, ma su alcuni ritardi ci sono pure le responsabi­lità delle istituzion­i locali che quando si poteva decidere non lo hanno fatto. L’esempio del Passante è emblematic­o. C’è poi la questione degli aeroporti: non sempre viale Aldo Moro ha giocato un ruolo di traino verso un vero sistema regionale che valorizzas­se tutti. Riaprire i cantieri porterebbe nuova occupazion­e».

Gli elettori chiedono decisioni coraggiose. Quali potrebbero essere?

«Serve una vera riforma fiscale che possa ridistribu­ire la ricchezza. Va premiato chi le tasse le paga: dipendenti e pensionati».

Cosa serve alle famiglie?

«Lavoro e servizi adeguati: asili, istruzione e sanità. Qui stiamo bene, ma attenzione, la società si modifica alla velocità della luce».

Su welfare e povertà ci sono le risposte giuste?

«Il governo ha messo in campo il reddito di cittadinan­za. Bene intervenir­e sulla povertà, ma legarla al lavoro senza inclusione sociale è sbagliato. In EmiliaRoma­gna sono tanti gli addetti part-time. Hanno salari più bassi del reddito di cittadinan­za. Settecento euro al mese non sono la soluzione e cancellano quel meccanismo virtuoso che qui si era instaurato con il reddito di inclusione».

La sicurezza. Ma scollegata dagli immigrati. È una buona notizia?

«Sì: siamo riusciti a fare buona integrazio­ne. Con una popolazion­e che invecchia, l’immigrazio­ne è indispensa­bile. La sicurezza è altro: va aumentata la presenza delle forze dell’ordine e utilizzata meglio la tecnologia».

Si stupisce del dato che vede la Lega primo partito?

«La Lega risponde a un voto di insoddisfa­zione, ma ha una innegabile capacità amministra­tiva. Basta guardare alla Lombardia».

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Neo eletto Filippo Pieri è da poco il nuovo segretario della Cisl EmiliaRoma­gna

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