Corriere di Bologna

«Più difficile oggi che contro l’Inter»

Mihajlovic: «Se non vinciamo, il successo di San Siro sarà valso a nulla. Non bisogna ricadere»

- A. Mos.

A pranzo con la speranza: nel lunch match odierno delle 12.30 al Dall’Ara il Bologna affronta il Genoa e dopo diverso tempo torna ad avere un pezzo di destino nelle proprie mani, dato che vincendo — dopo il ko di giovedì dell’Empoli sul campo della Lazio — tornerebbe ad uscire dalla zona rossa in cui è entrato a metà novembre, alla giornata numero 13 di campionato. La vittoria di una settimana fa a San Siro contro l’Inter ha dato una boccata di ossigeno alla classifica e un segnale di svolta che andrà confermato oggi contro la squadra di Prandelli, protagonis­ta di una piccola sfida in famiglia contro il figlio Niccolò, preparator­e atletico dello staff del Bologna fin dalla passata stagione e confermato anche in era Mihajlovic. Proprio il nuovo allenatore ieri ha cercato di smorzare gli entusiasmi: «La gara contro il Genoa sarà più difficile di quella di domenica e se non facciamo risultato, la vittoria di Milano servirà a poco o nulla. Ci siamo goduti la vittoria ma da mercoledì si riazzera tutto e sarà così anche quando perderemo. Se facciamo le cose con convinzion­e e coraggio possiamo vincere con tutti, ma se sbagliamo possiamo perdere con tutti». Il Genoa viene da quattro punti in due partite che le hanno permesso di allontanar­si dalla zona pericolosa: la squadra di Prandelli con 24 punti guarda dall’alto tutte le pericolant­i e arriva al Dall’Ara con due risultati su tre a disposizio­ne, mentre il Bologna spera di accorciare le distanze e riportare proprio i liguri nel calderone. «I giocatori non erano pippe prima e non sono fenomeni ora, ma il limite tra andare su o ricadere giù è molto sottile», avvisa l’allenatore. Il Bologna — che ieri a Casteldebo­le ha ricordato Niccolò Galli a diciotto anni dalla sua morte, insieme al padre Giovanni e alla madre Anna — torna al Dall’Ara dopo il pomeriggio da dimenticar­e contro il Frosinone e cerca di voltare definitiva­mente pagina. Per farlo bisognerà valutare anche la situazione degli acciaccati, che tiene aperti alcuni ballottagg­i: Santander ha recuperato dall’affaticame­nto muscolare al polpaccio ma solo questa mattina Mihajlovic sceglierà chi schierare dal primo minuto tra il Ropero e Destro, mentre Palacio balla tra il ruolo di esterno sinistro e di esterno destro a seconda dell’impiego come titolare di Edera o di Sansone, non ancora al 100%, per completare il tridente. A centrocamp­o i giochi sembrano fatti con Poli, Pulgar e Soriano (il modulo oscilla tra 43-3 e 4-2-3-1 a seconda della posizione dell’ex Villarreal), mentre in difesa l’assenza per infortunio di Lyanco apre una falla. «Qui non ci sono Messi e Ronaldo che giocano sempre, chi mi convince di più gioca — avvisa Mihajlovic — il Genoa con Prandelli ha trovato compattezz­a difensiva, è corto tra i reparti e in avanti hanno diverse armi per ribaltare l’azione con Sanabria, che non ha fatto rimpianger­e Piatek, Kouamé e Lazovic, che ho fatto esordire io». Al posto del brasiliano arrivato dal Torino giocherà Gonzalez, che a San Siro si è fatto trovare pronto guadagnand­osi la conferma, mentre resta vivo il ballottagg­io sulla destra tra Mbaye e Calabresi, con il primo favorito: nella lista dei 24 convocati non c’è Okwonkwo, che nelle prossime ore sarà ufficialme­nte ceduto ai Montreal Impact.

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Ceduto Orji Okwonkwo è stato ceduto in prestito al Montreal Impact

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