Corriere di Bologna

Il redivivo

Destro torna al gol dopo un anno in bianco, i rossoblù pareggiano e agganciano l’Empoli «Sento fiducia, prima mi facevano tacere»

- Di Alessandro Mossini

” La società Forse non volevano che parlassi, anche perché quando lo faccio dico quello che voglio Il mercato? Se c’è chi non mi vuole lo dica

Dal Genoa al Genoa, 351 giorni dopo. Il ritorno dell’ascolano diventa realtà con alcuni mesi di ritardo rispetto agli auspici estivi e con un gol che sa di liberazion­e, perché per parlare di resurrezio­ne è troppo presto. La mente corre al Bologna-Genoa dell’anno scorso (24 febbraio 2018), a quel tocco di punta sulla riga che sbloccò la partita, poi vinta 2-0. Da allora, 17 presenze in campionato per 560 minuti complessiv­i e un digiuno interrotto ieri con un altro gol dell’ex. «Era importante — sorride Destro a fine gara — per un attaccante fare gol è tutto. Ero convinto di segnare: peccato, perché vincendo sarebbe stata una domenica perfetta e l’avremmo meritato ma sono convinto che ci salveremo». Gli applausi della gente e i sorrisi, per un pomeriggio fuori dall’oblio: «Dedico il gol a mia moglie Ludovica, tra poco è San Valentino... ma anche ai tifosi che mi sono sempre stati vicino: non è facile se uno non segna per tanto tempo».

La parola chiave è fiducia. Quella che Mihajlovic gli ha dato fin dalle sue prime parole bolognesi: «Lo ringrazio, non è stato il primo allenatore a Bologna a darmi fiducia ma è stato il primo a darmela fin dal primo giorno, a prescinder­e da tutto ciò che gli può essere stato detto su di me. Non ci sono parole magiche: basta sentire la fiducia del proprio allenatore, al di là del fatto che uno possa giocare o meno. Quando senti la fiducia, sta a te dare qualcosa in più e dimostrare. È importante...». Una pausa che vuol dire molto, insieme a un sorriso che è tutto un programma quando gli viene chiesto di occasioni che recentemen­te ha avuto e che non parevano vere chance. C’è spazio anche per l’autocritic­a: «Non sto dicendo sia tutta colpa altrui, è anche mia. Questa cosa delle occasioni la dite voi, non vorrei parlarne ora: ho fatto solo un gol, meno di quello che posso fare. In alcuni frangenti potevo e dovevo dare molto di più: fisicament­e sono un po’ indietro per tanti motivi e spero di rimettermi in sesto il prima possibile».

Nelle pieghe di cosa non ha funzionato con Inzaghi non vuole entrarci («fatemi fare un altro po’ di gol, poi ve lo spiego. Mi piacerebbe fare una chiacchier­ata con voi, ma non ora»), ma quando gli viene chiesto dei suoi lunghi silenzi arriva una vera e propria bordata al club: «Non mi è stato mai detto di venire, forse perché non volevano che parlassi. Però io quando devo parlare parlo. E quando parlo voglio dire le cose che dico io, tutto qua». E il resto arriva quando si parla di mercato: «Se n’è parlato, ma io ho sempre detto di star bene a Bologna e di voler rimanere. Poi se qualcuno vuole che Destro vada via viene a parlarmi, me lo dice e uno ci può pensare. La mia volontà è sempre stata quella di restare. Infatti non mi sono mosso». E ora si è anche tolto qualche sassolino dalle scarpe.

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Felice Mattia Destro, autore della rete dell’1-0

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