Impatta Lerager Danilo, traversa-beffa
Un punto (prezioso) tiene viva la corsa salvezza, agganciato l’Empoli a 18 punti Mihajlovic ha cambiato la mentalità. Destro torna al gol dopo un anno. Traversa Danilo
Una vittoria serviva come il pane, è arrivato un pareggio, il digiuno è scongiurato. Nessun dramma, contro il Genoa era importante non perdere e dare continuità al risultato di San Siro. E alla prestazione. E in parte è avvenuto.
Il tardivo new deal del Bologna festeggia anche il ritorno di Mattia Destro: in campo, in gol e ai microfoni (small rolling stones). Speriamo che il ragazzo non si rispenga all’istante (com’è avvenuto troppe volte).
Non è arrivato il grande salto, ma la rincorsa continua. Anche con questo 1-1. Ora sul gradino del terz’ultimo posto c’è anche l’Empoli. Calendario pesante con Roma e Juve alle porte, ma quelle due toccheranno a tutti.
I rossoblù ora sembrano meno timorosi, con più voglia di attaccare e non più ancorati alla filosofia del «non prenderle»: cambiando pelle, postura, atteggiamento mentale (che per una rosa nata scarsa, inutile girarci intorno, è vitale) e con più coraggio dovrebbe arrivare la salvezza. La cura Mihajlovic sta dando i suoi frutti e il rammarico per il tempo perduto cresce: in 21 partite Inzaghi non era mai riuscito a fare quattro punti in due partite (al massimo due pareggi), Sinisa subito. Al Dall’Ara un’altra partita passabile, a tratti anche divertente.
Prandelli opta per un 4-3-3 con il tridente Kouamè, Sanabria, Lazovic, mentre il Miha ripropone il 4-2-3-1 rispolverando Destro assistito da Soriano, con Palacio e l’esordiente Edera esterni. Faticheranno molto i due terzini (lacuna della squadra), Mbaye col pericoloso Kouamè e Mattiello (non era al meglio) con Lazovic, e anche l’aletta ex Toro. Schermato da Radovanovic opaco anche Soriano: poche fiammate per lui. Sugli scudi invece Poli, capitano e trascinatore fin dai primi minuti, suo il primo tiro della partita e suo l’assist per Destro che al 17’ sale in cielo anticipando la sventurata uscita di pugno di Radu: gol simile e altrettanto importante a quello segnato la scorsa stagione al Cagliari.
Immediata la reazione genoana con un tiro al volo di Lerager. Istantaneo il ripiegamento fisico e mentale dei rossoblù. Baricentro che scivola all’indietro, giocate solo a copertura, Miha che si sbraccia per farli «salire». Prandelli annusa il tremore avversario, alza le due mezzali, Veloso e Lerager, e fioccano le occasioni: doppia parata di Skorupski su Sanabria in un minuto e subito dopo, su corner, il pareggio di testa di Lerager sfuggito alla difesa a zona dei rossoblù. Lo schiaffo del grifone risveglia un po’ il Bologna e quello di Sinisa nell’intervallo fa il resto. S’assisterà quindi a una ripresa equilibrata (numeri a favore del Bologna, ma contano il giusto) che si apre con una paratona di piede di Radu sul sinistro di Edera.
Poi alcuni tiri imprecisi di poco dei liguri, due interventi di Skorupski, una traversa scheggiata da Kouamè e dopo un errore di Rocchi (mancato vantaggio a Soriano sulla trequarti avversaria) il finale è del Bologna, buon segno. Traversa di Danilo al 42’, miracolo di Radu sempre sul brasiliano nel corner successivo e provvidenziale respinta di pugni sulla velenosa punizione tagliata di Pulgar all’ultimo secondo. Risultato forse stretto, comunque giusto così come gli applausi, anche di speranza, a fine partita.