In Abruzzo vincono Ma qui fra FI e Lega prevale la freddezza
La vittoria del centrodestra in Abruzzo occasione per rivendicare la forza della coalizione anche in Emilia-Romagna? Nelle dichiarazioni del giorno dopo di Lega e Forza Italia prevale la freddezza verso l’alleato. Primi segnali di crisi in vista delle elezioni? Niente affatto, anzi l’idea di un centrodestra unito pronto a sconfiggere il Pd è più forte che mai. Si tratta però di una convivenza forzata, perché la Lega nonostante i sondaggi più che rassicuranti (secondo l’ultimo Ipsos è al 27%) sa che senza Berlusconi e Fratelli d’Italia non può farcela, seppur la crisi di FI da queste parti continua (sempre secondo l’Ipsos gli azzurri sono al 3%). In questa ottica vanno lette le parole di Gianluca Vinci, deputato e segretario del Carroccio emiliano, che descrive la vittoria in Abruzzo come «l’ennesimo segnale di una Lega sempre più forte, a maggior ragione in Emilia-Romagna dove siamo radicati da molto tempo». Su un centrodestra unito, «non abbiamo mai avuto dubbi, ma la forza trainante è la Lega». Idem Jacopo Morrone, sottosegretario alla Giustizia e segretario della Lega Romagna. Il successo in Abruzzo è «una vittoria storica», perché i numeri «danno ragione a politiche e programmi della Lega». Insomma, vince il centrodestra perché vince la Lega di governo. Una freddezza reciproca, si diceva, che emerge anche sentendo FI. Sottolinea due aspetti il coordinatore regionale e deputato Galeazzo Bignami: «Primo, il centrodestra si presenta favorito anche in Emilia-Romagna, dato che emergeva dalle elezioni del 4 marzo». Quindi prima che la Lega, andando al governo, volasse. E poi, «è evidente che nessuna forza del centrodestra è capace di essere maggioranza da sola». Ulteriore messaggio per chi «ritenga di poter fare a meno degli altri». Messa giù così sembra una coalizione in crisi, in realtà sono gli effetti (per ora) di una guerra di posizione in corso, perché la Lega ha bisogno di imporre più che mai la sua leadership, ed FI non vuole farsi travolgere. A partire dalle principali città al voto dove la Lega sta piantando un po’ dappertutto la sua bandiera. Per questo Forza Italia intende sollevare la questione al prossimo tavolo nazionale di coalizione. Ma potrebbe essere troppo tardi, la Lega ha già annunciato quasi tutti i suoi candidati. (b. p.)