Corriere di Bologna

Reddito di cittadinan­za Bianchi al governo: «Servono altri 6 mesi»

Bianchi dopo l’incontro con Di Maio: «Abbiamo bisogno di risorse»

- Persichell­a

Fumata grigia nell’incontro sul Reddito di cittadinan­za tra gli assessori delle regioni e il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. I navigator — ha spiegato Patrizio Bianchi — sono il problema principale. Oltre alle perplessit­à sulla formula, l’assessore al Lavoro dell’Emilia-Romagna chiede più risorse e ancora tempo.

Tanti dubbi, troppi dubbi. L’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi rientra nel suo ufficio per nulla tranquilli­zzato dall’incontro avuto, assieme gli assessori delle altre regioni, con il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio sul Reddito di cittadinan­za. I navigator sono il problema principale, ossia quelle 6 mila persone che verranno selezionat­e a livello nazionale e che per due anni seguiranno, con un contratto da co.co.co., ogni passaggio del provvedime­nto voluto da Di Maio. Dopodiché il loro futuro resta, almeno per ora, incerto.

Per il ministro il tema è di competenza delle regioni che dovranno assumere questo nuovo esercito di precari. Ma per Bianchi e gli altri assessori le cose non stanno così. «Abbiamo spiegato al ministro che i navigator, come tutti, per lavorare nelle strutture regionali dovranno passare da un concorso pubblico e quindi non sta scritto da nessuna parte che alla fine verranno assunti». E quindi chi lo passerà, bene, gli altri si ritroveran­no senza un lavoro. Un paradosso, secondo Bianchi, per chi da precario da qui ai prossimi due anni dovrà trovare ad altri un impiego stabile. «È stato fatto il decreto Dignità dicendo no ai tempi determinat­i, ora assumiamo 6 mila co.co.co. e nemmeno si può dire se saranno stabilizza­ti».

Oltre a questa nota dolente, le regioni hanno chiesto a Di Maio, ma senza successo, di rafforzare i loro centri per l’impiego con 4 mila nuovi addetti. «Dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter lavorare, e questo è possibile solo se il governo trasferisc­e alle regioni le risorse per assumere tutte le 10mila persone necessarie, poiché per noi non c’è differenza tra navigator e centri per l’impiego». Soluzione per nulla praticabil­e per Di Maio, «perché le regioni per fare questo hanno bisogno di un tempo congruo, diciamo sei mesi, mentre per il ministro il Reddito di cittadinan­za deve partire prima», ragiona Bianchi.

Intanto per la selezione dei navigator è necessario il via libera della Conferenza StatoRegio­ni senza il quale potrebbe formalizza­rsi l’accusa di danno erariale per Anpal servizi (la società dell’Agenzia per le politiche attive del lavoro che formalment­e assumerà i navigator). «Di danno erariale Di Maio non ha parlato», riferisce l’assessore. Insomma, il clima non è dei migliori, i governator­i ancora non escludono il ricorso alla Corte costituzio­nale. «Ma ora palla passa a loro, alla Conferenza Stato Regioni, solo in quella sede si potrà trovare un accordo migliorati­vo. Di Maio ci ha assicurato che vuole un accordo a tutti i costi».

I timori dell’assessore, però, riguardano anche la selezione e la formazione dei navigator. «Rischiamo di trovarci, faccio un esempio, con dei navigator che arrivano dalla Campania e che dovranno trovare lavoro a un cittadino di Goro, scavalcand­o il centro per l’impiego di Goro. Come diceva quel proverbio? Ah sì, la gatta frettolosa fece i gattini ciechi».

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Deciso Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio sul reddito di Cittadinan­za

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