Quei pranzi sospesi a «Casa mia»
Ciro e Valentina in via Saragozza hanno realizzato il loro sogno E si sono inventati i pranzi sospesi
Da qualche giorno si può lasciare un pranzo pagato in trattoria. Verrà offerto a chi dalla vita ha avuto meno fortuna. Lo chef Ciro Ascione fa parte dei volontari di Morgantini. Quando non lavora ai fornelli di via Saragozza, è facile trovarlo nelle Cucine popolari. Vi collabora da due anni. «E mi diverto anche. Arrivano prodotti donati ogni giorno diversi e devi essere pronto a inventare qualcosa di nuovo tutte le volte: un po’ come a la Prova del cuoco». Ma qui il gioco si fa solidale. «Morgantini ha creato qualcosa di bellissimo: per me è una magia, ogni volta. Non è una mensa, si viene coccolati». La scorsa estate Ascione è andato a cucinare a Lampedusa, in un campo di Amnesty International con la famiglia. «Avevo due bruciatori e facevo da mangiare per 70 persone». Ora, con i pasti «sospesi» (13 euro, l’offerta), sta coinvolgendo i suoi clienti. E non sono pochi.
Per assicurarsi un tavolo alla Trattoria Casa Mia, bisogna prenotare per tempo. Nessuna pubblicità, nessun coup de théâtre. A Casa Mia la famiglia si è andata allargando da subito con il passaparola. La cucina segue le stagioni e la tradizione, con qualche piatto nuovo e diverso che finisce solitamente nel menu del giorno, dove Ascione si sbizzarrisce. «Dico sempre di escon
sere Bolognese Doc, ossia “di origine campana”: in realtà sono a Bologna dal 1996 e sono stato adottato dalla vostra cucina, mi vengono meglio i piatti della tradizione emiliana». In menu non mancano lasagne, tortellini e tagliatelle, né gramigna e passatelli (pure asciutti), ma si possono gustare anche laccetti piccanti e maccheroni al cinghiale. Durante la settimana a pranzo ci sono menu da 1o e 13 euro,
” Morgantini ha creato qualcosa di bellissimo, per me è una magia. E mi diverto anche. Le Cucine popolari coccolano chi accolgono
caffè alla moka incluso.
Ascione ha preso questo accogliente ristorantino in via Saragozza ormai 7 anni fa con la socia e compagna di vita Valentina. Per qualche anno assieme avevano gestito il Rosso San Martino, in zona universitaria. Nel 2012 hanno puntato sul piccolo locale fuori porta Saragozza. I numeri (in certi weekend, causa spazi, devono dire di no a 150 coperti) li hanno premiati fin da subito. «Il merito è anche dei ragazzi in sala, soprattutto loro: bravi ed educati, e l’educazione fa tanto». Anche la cucina... E i piatti di Ascione sono generosi e sinceri. I prezzi, onesti (811 euro i primi, 13-16 i secondi), chiudono il cerchio. «Non prendiamo in giro la gente: se un piatto ci costa uno non lo facciamo pagare quattro, se ci basta due per campare», riassume Ascione. «La passione sua», fa notare Valentina indicando Ciro, «quello è il nostro vero e principale segreto». a cura di Francesca Blesio