Un dono per i sarti del futuro
In una delle scuole oggetto dell’iniziativa, il liceo Copernico, gli insegnanti erano stati criticati nelle scorse settimane per le loro lezioni sui migranti in mare poco in linea con il nuovo decreto Salvini e dunque la scelta di Fontanella e Morgantini ha avuto anche un significato politico. Ma in questa storia il tema dell’immigrazione e la battaglia del fronte che si batte contro le posizioni del governo sul tema è davvero secondario: il significato principale è stato quello di trasformare San Valentino in un giorno del ringraziamento per gli insegnanti.
Per capire quanto il dono sia stato apprezzato bastava guardare le facce dei docenti sorpresi ieri mattina per l’arrivo dei fiori, grati che finalmente qualcuno sapesse riconoscere il ruolo e l’importanza del loro lavoro. E anche del loro ruolo, perché nella società disgregata di oggi dove vengono a fatica riconosciute le competenze e le professionalità, quel fiore restituisce valore alla funzione dell’insegnamento anche davanti ai ragazzi che frequentano la scuola. Non è retorica ricordare che gli insegnanti hanno in mano il mondo perché formano i nostri figli e con le loro parole, il loro insegnamento e il loro esempio possono orientarne i destini: alcuni di loro sono costretti a vite minuscole o difficili, senza grandi stipendi e alle prese con grandi difficoltà quotidiane, sebbene siano i sarti del futuro, quelli che devono provare a ricucire un tessuto sociale frantumato dalla grande crisi e da tutto quello che è venuto dopo. Quel fiore che è stato donato ieri nelle scuole bolognesi e anche in altre parti d’Italia è in fondo solo un piccolo ringraziamento.