Corriere di Bologna

Fenucci: «Ho dei meriti». E punge Saputo

- A.M. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA Marco Vigarani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Vedo una squadra più aggressiva e allenament­i più intensi, abbiamo beneficiat­o della scossa arrivata dal cambio di allenatore e spero che l’inerzia prosegua». Così ieri l’ad del Bologna Claudio Fenucci — intervenut­o alla presentazi­one del progetto eSports legato ai videogame — ha inquadrato il momento della squadra sul campo. Visti i benefici della cura Mihajlovic, la domanda è automatica: perché non prima? «Abbiamo tenuto in consideraz­ione gli input del settore tecnico, le prestazion­i giustifica­vano la permanenza di Inzaghi dato che la squadra lottava. Pensavamo che col mercato invernale la situazione si potesse aggiustare ma non c’è stato un cambiament­o e

L’autodifesa dell’ad Spesso si parla di 120 milioni investiti sulla squadra, ma sulla parte tecnica i milioni netti sono 60...

abbiamo preso la sofferta decisione di cambiare». Fin qui la questione allenatore, ma Fenucci – vista anche la contestazi­one del pubblico – ha mai pensato di dimettersi? «Avete uno scarso concetto di ad — replica il dirigente — io sono il responsabi­le della società, non solo della parte sportiva. Se il Bologna fa 10 milioni in più di fatturato, se la società è stimata dall’organizzaz­ione per serietà e trasparenz­a e se sono stati procurati determinat­i finanziame­nti, il merito è dell’ad. Io rispondo alla proprietà e ai tifosi, rispetto la loro opinione ma il giudizio arriverà dall’azionista che non si ferma al solo risultato sportivo». L’ad difende il suo operato, poi entra nel dettaglio della questione risorse e arriva quasi un’esortazion­e a Saputo ad alzare l’asticella: «Spesso si parla di 120 milioni investiti sulla squadra, ma sulla parte tecnica i milioni netti sono 60: 50 il primo anno e 10 negli altri tre, che rappresent­avano l’investimen­to minimo sufficient­e per mantenere la categoria. Il presidente ci delega e io delego: nessuno di noi interviene direttamen­te sul piano tecnico. Dopo lo sforzo iniziale dell’azionista serviva un periodo di serenità economica, ma per avere maggiore competitiv­ità occorrono maggiori investimen­ti sulla parte sportiva». a livello tattico esattament­e come l’Inter. Di Francesco e Spalletti non trasmetton­o idee precise di gioco ai giocatori che quindi, nonostante le qualità individual­i, quando vanno in campo non riescono a rendere al massimo. Per questo motivo dico che bisogna provarci».

Per Destro è arrivato il momento del riscatto?

«Se sente la fiducia dell’allenatore può dare il meglio di sé ma va anche detto che finora ha avuto tante possibilit­à e non le ha sfruttate tutte. A 28 anni deve darsi una mossa e dimostrare di essere diventato maturo».

Mancherà invece Palacio.

«Sono un suo grande estimatore: penso che sia indispensa­bile nel Bologna ma che potrebbe far comodo a tante altre squadre. Non ha soltanto una grandissim­a tecnica ma sa anche gestirsi e muoversi in relazione al compagno di reparto».

 ??  ?? Poz nuova vita Dopo le dimissioni di Vincenzo Esposito, un altro ex Fortitudo allena a Sassari È Gianmarco Pozzecco, arrivato in settimana in Sardegna per guidare la squadra dell’ex bianconero Marco Spissu Poz farà il suo debutto oggi a Firenze nelle Final Eight di Coppa Italia con il difficile quarto di finale contro la Reyer Venezia (Ciamillo)
Poz nuova vita Dopo le dimissioni di Vincenzo Esposito, un altro ex Fortitudo allena a Sassari È Gianmarco Pozzecco, arrivato in settimana in Sardegna per guidare la squadra dell’ex bianconero Marco Spissu Poz farà il suo debutto oggi a Firenze nelle Final Eight di Coppa Italia con il difficile quarto di finale contro la Reyer Venezia (Ciamillo)

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