La «primavera» di Mattia scalda molti tifosi Ma nessun dualismo con il Ropero: la squadra ha bisogno di poter cambiare assetto e tattica
Destro o Santander? A Mihajlovic servono tutti e due
Il grande protagonista dell’ultimo weekend rossoblù è senza dubbio Mattia Destro, tornato al gol dopo 351 giorni di astinenza: una figura che da tempo genera dibattito tra gli appassionati e la rete dell’ex numero 10, ora numero 22, ha finito inevitabilmente per riaccenderlo. Sia per la rete segnata, sia per quanto detto a fine partita: «Ha parlato a segno — hanno sottolineato diversi tifosi via sms — mettendoci un po’ di sana autocritica e togliendosi alcuni sassolini dalle scarpe contro Inzaghi e contro la società». I silenzi più o meno obbligati dell’ascolano sono diventati un tema, ma la notizia migliore per il Bologna è la chance di una possibile rinascita: c’è chi non ci crede più («una rondine non fa primavera, prima di festeggiare aspettiamo che arrivino altri gol») e chi invece confida nella chance di recuperare chi sembrava perso («alla fine 67 gol in serie A non si fanno per caso, recuperarlo e renderlo nuovamente utile alla causa può essere un fattore in questo campionato così sofferto»). Ovviamente, salvo invenzioni di Mihajlovic, o gioca Destro o gioca Santander. C’è un partito discretamente nutrito di chi vorrebbe togliersi lo sfizio di vederli coesistere («potrebbero giocare in un 4-4-2 o anche in un 4-3-1-2 con Soriano a innescarli», osservano diversi tifosi), ma il tecnico serbo probabilmente si troverà davanti a una scelta a cadenza settimanale. Il rischio è che si possano creare due fazioni e allora giova citare un messaggio che non può che mettere tutti d’accordo: «Non deve esserci un dualismo tra i due, perché nelle condizioni in cui è il Bologna servono entrambi. Chi da titolare e chi da subentrante, di volta in volta: per arrivare alla salvezza serve l’apporto di tutti». Specialmente là davanti, in zona gol, dove il Bologna soffre da mesi.