Il Dizionario degli artisti bolognesi Un «censimento» di 336 personalità del ‘900 tra cui Morandi, Minguzzi, Romiti e Wolfango
Un «Dizionario» degli artisti del Novecento, ma in progress. Un lungo e dettagliato elenco alfabetico e con dovizia d’immagini dove sono elencati i bolognesi e le bolognesi che a partire dall’inizio del secolo scorso hanno vissuto e che vivono d’arte. Dal maestro di tutti, Giorgio Morandi passando per i grandi Bendini, Minguzzi, Romiti e poi Cuniberti, Pozzati, Sartelli, Wolfango, Manai e i contemporanei Ontani, Adami, Calzolari, Sissi, Cuoghi Corsello, Jori, Tagliatti, Caccioni, Zamboni e tanti altri.Un censimento di successo andato quasi esaurito. La Bologna che dipinge e scolpisce, fotografa e disegna, sperimenta ed espone, interessa e incuriosisce.
Festeggia quindi l’Art Journal, editore insieme alla Galleria de’ Marchi del Dizionario degli artisti di Bologna. Delle 3 mila copie della prima tiratura, distribuite nelle librerie e nelle edicole, è rimasto poco o nulla. Se la catalogazione è un genere che piace, va detto anche che il prezzo popolare ha invogliato gli acquirenti: 10 euro per un libro di oltre 200 pagine su carta patinata e centinaia di immagini a colori è davvero invitante. «Abbiamo optato per un’operazione di carattere divulgativo e quindi con un prezzo popolare», dice Daniela Bellotti, coordinatrice dell’opera. Quello uscito alla fine dell’anno scorso è solo il primo volume: i collaboratori sono al lavoro per dare alle stampe anche quello successivo che dovrebbe arrivare in libreria all’inizio del 2020.
La struttura della pubblicazione è molto semplice: una prima parte con gli artisti nati a Bologna e legati alla nostra città per motivi di studio o di residenza ancora vivi; una seconda parte con una panoramica sui protagonisti bolognesi del XX secolo però scomparsi. «Sono 336 gli artisti censiti e attivi sulla scena artistica contemporanea, mentre sono 48 i profili di altrettanti maestri che ci hanno lasciato che abbiamo raccontato nella seconda parte: un protagonista una pagina, un’ampia biografia e critica, almeno quattro immagini della loro produzione. L’elenco invece dei “viventi” è invece più veloce e agile, con una scheda più sintetica, due riproduzioni e in molti casi i contatti personali», racconta Bellotti.
Come detto il Dizionario non «spia» solo bolognesi nati in città, ma — come da tradizione per un luogo da sempre ospitale, in primis con il suo Studio, e poi dinamico e sperimentale — sono stati tanti gli artisti che sep- pur nati altrove qui hanno trovato l’ambiente idoneo a una piena realizzazione, basti pensare a Virgili Guidi, romano, a Concetto Pozzati, padovano, al nizzardo Carlo Corsi o al mantovano Francesco Martani.
«La carrellata — continua la Bellotti — è in ordine alfabetico e come in un montaggio cinematografico a spot, a ogni personaggio è dato lo stesso spazio e tempo. È stato un lavoro certosino che non poteva prescindere dalla collaborazione dei protagonisti: li abbiamo infatti contattati uno ad uno, chiedendo non solo l’autorizzazione, ma anche contributi visivi e se volevano contatti e numeri di telefono. La risposta è stata molto positiva e alcuni di coloro che avevano inizialmente declinato ora ci chiedono di essere presenti nella prossima pubblicazione».
Nel secondo tomo infatti si dovrebbe completare il primo corposo elenco di artisti «attivi» con altri 80 profili, «nuovi» o sfuggiti o emergenti fra i quali anche street artist e performer. Al tempo stesso sarà implementata anche la sezione dei «protagonisti» che non sono più fra noi coinvolgendo anche fumettisti, illustratori e fotografi: ecco quindi Andrea Pazienza, Magnus, Bonvi, Ghirri e Pasquali, Alessandro Cervellati, Leone Pancaldi e tanti altri. «Non sono bastati tre anni per la realizzazione del primo tomo, utile non solo per gli esperti, per gli operatori del settore, ma anche per gli appassionati meno esperti », scrive Silvana Pelle, anche per questo il linguaggio è chiaro e senza inutili compiacimenti. E se le informazioni sono tutte precise e certe è anche grazie alla partecipazione attiva degli artisti. «Solo all’uscita del secondo volume però si potrà avere la visione completa di questa composizione», conclude la Bellotti.
La pubblicazione raccoglie artisti viventi e scomparsi. Nati o adottati dalla città