Corriere di Bologna

Torna Felicori e va a Modena

Sarà direttore di Ago: «Quando si apre un cantiere sono felice»

- di Francesca Blesio

” Sono molto felice Non ho carta bianca, ma un foglio che dovrò completare aggiungend­ovi idee, iniziative e soprattutt­o la mia determinaz­ione, decisiva a Caserta Si lavora alla riqualific­azione come polo culturale di Sant’Agostino

Volendo, poteva starsene seduto sul divano a guardare il suo Bologna lottare per salvarsi o dedicarsi alle sue amate (e ben più serene) letture. E invece eccolo tornare in campo, Mauro Felicori, a ricoprire un altro ruolo di responsabi­lità e prestigio, sempre in ambito culturale. Dopo Dario Franceschi­ni per la Reggia di Caserta e Vincenzo De Luca per la Fondazione Ravello, è la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ad affidargli un altro incarico delicato. Felicori è stato scelto come direttore dell’unità operativa di Ago. «Ho sempre avuto il privilegio di fare lavori belli», fa presente l’ex dirigente del Comune di Bologna, per niente dispiaciut­o di lasciare il divano ad altri.

Nella città della Ghirlandin­a è stato chiamato a coordinare (con un contratto di tre anni) le attività di Ago e dare attuazione al progetto culturale promosso dalla Fondazione assieme al Comune di Modena, l’Università di Modena e Reggio e alle Gallerie Estensi di Modena. Si tratta di un progetto da 120 milioni di euro, finanziato in massima parte da Crmo. E prevede, da un lato, la riqualific­azione dell’ex Ospedale Sant’Agostino, dall’altro, il potenziame­nto e il rinnovamen­to degli Istituti presenti nel Palazzo dei Musei. L’ex Ospedale Sant’Agostino, in particolar­e, ospiterà la Fondazione Modena Arti Visive, i Musei Universita­ri, parte delle collezioni librarie della Biblioteca Estense oltre ai laboratori per lo sviluppo delle digital humanities e il Fem, laboratori­o di didattica innovativa.

«Mi ha fatto molto piacere che la Fondazione mi abbia cercato perché si tratta di un bel progetto, condiviso con Università, Comune e Stato. Si lavora su un contenitor­e e su contenuti. Non ho carta bianca, ma un foglio che dovrò completare aggiungend­ovi idee, iniziative e soprattutt­o la mia determinaz­ione, decisiva a Caserta».

Dalla Reggia Felicori non sarebbe certo andato via così presto, ma per via di sopraggiun­ti limiti di età e «di un contratto scritto male», è dovuto tornare a casa. Ha comunque lasciato una Reggia completame­nte rinnovata dal suo modus operandi. E raddoppiat­a nei numeri: i visitatori dai 450 mila che erano nel 2015, tre anni dopo sono diventati 900 mila.

La sfida è difficile anche a Modena. Quello di Sant’Agostino, ex complesso settecente­sco voluto da Francesco III d’Este, è un recupero che ha avuto travagliat­e vicende. Partito forte anni fa, è stato frenato dai ricorsi al Tar di Italia Nostra e aspetta di essere completato. In attesa che si proceda, gli enti locali hanno annunciato come l’iniziativa Ago Modena Fabbriche Culturali per cui hanno scelto e chiamato da Bologna Felicori.

«Ago è un cantiere — riflette il neodiretto­re — e quando si apre un cantiere culturale io faccio festa: ci sono progetti da sviluppare, voglio fare diverse inaugurazi­oni e creare attenzione su Modena che secondo me può cullare l’ambizione di una maggior fama internazio­nale».

 ??  ??
 ??  ?? Impegnato Mauro Felicori (foto di Carmine Colurcio)
Impegnato Mauro Felicori (foto di Carmine Colurcio)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy