Torna Felicori e va a Modena
Sarà direttore di Ago: «Quando si apre un cantiere sono felice»
” Sono molto felice Non ho carta bianca, ma un foglio che dovrò completare aggiungendovi idee, iniziative e soprattutto la mia determinazione, decisiva a Caserta Si lavora alla riqualificazione come polo culturale di Sant’Agostino
Volendo, poteva starsene seduto sul divano a guardare il suo Bologna lottare per salvarsi o dedicarsi alle sue amate (e ben più serene) letture. E invece eccolo tornare in campo, Mauro Felicori, a ricoprire un altro ruolo di responsabilità e prestigio, sempre in ambito culturale. Dopo Dario Franceschini per la Reggia di Caserta e Vincenzo De Luca per la Fondazione Ravello, è la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ad affidargli un altro incarico delicato. Felicori è stato scelto come direttore dell’unità operativa di Ago. «Ho sempre avuto il privilegio di fare lavori belli», fa presente l’ex dirigente del Comune di Bologna, per niente dispiaciuto di lasciare il divano ad altri.
Nella città della Ghirlandina è stato chiamato a coordinare (con un contratto di tre anni) le attività di Ago e dare attuazione al progetto culturale promosso dalla Fondazione assieme al Comune di Modena, l’Università di Modena e Reggio e alle Gallerie Estensi di Modena. Si tratta di un progetto da 120 milioni di euro, finanziato in massima parte da Crmo. E prevede, da un lato, la riqualificazione dell’ex Ospedale Sant’Agostino, dall’altro, il potenziamento e il rinnovamento degli Istituti presenti nel Palazzo dei Musei. L’ex Ospedale Sant’Agostino, in particolare, ospiterà la Fondazione Modena Arti Visive, i Musei Universitari, parte delle collezioni librarie della Biblioteca Estense oltre ai laboratori per lo sviluppo delle digital humanities e il Fem, laboratorio di didattica innovativa.
«Mi ha fatto molto piacere che la Fondazione mi abbia cercato perché si tratta di un bel progetto, condiviso con Università, Comune e Stato. Si lavora su un contenitore e su contenuti. Non ho carta bianca, ma un foglio che dovrò completare aggiungendovi idee, iniziative e soprattutto la mia determinazione, decisiva a Caserta».
Dalla Reggia Felicori non sarebbe certo andato via così presto, ma per via di sopraggiunti limiti di età e «di un contratto scritto male», è dovuto tornare a casa. Ha comunque lasciato una Reggia completamente rinnovata dal suo modus operandi. E raddoppiata nei numeri: i visitatori dai 450 mila che erano nel 2015, tre anni dopo sono diventati 900 mila.
La sfida è difficile anche a Modena. Quello di Sant’Agostino, ex complesso settecentesco voluto da Francesco III d’Este, è un recupero che ha avuto travagliate vicende. Partito forte anni fa, è stato frenato dai ricorsi al Tar di Italia Nostra e aspetta di essere completato. In attesa che si proceda, gli enti locali hanno annunciato come l’iniziativa Ago Modena Fabbriche Culturali per cui hanno scelto e chiamato da Bologna Felicori.
«Ago è un cantiere — riflette il neodirettore — e quando si apre un cantiere culturale io faccio festa: ci sono progetti da sviluppare, voglio fare diverse inaugurazioni e creare attenzione su Modena che secondo me può cullare l’ambizione di una maggior fama internazionale».