Corriere di Bologna

Il concerto al Comunale per il compleanno di Lucio

- di Fernando Pellerano

La musica di Lucio Dalla a Teatro, per una celebrazio­ne più sperimenta­le che classica. Nella notte del 4 marzo sarà questo l’evento clou nel settimo anniversar­io della sua scomparsa: il concerto musicato dall’orchestra del Comunale che suonerà i 9 brani dell’album «Lucio Dalla», insieme ad altri musicisti e con la voce di altrettant­i cantanti. L’anno che verrà è ormai già a ridosso dei primi giorni di marzo, da sempre «dalliani» e ancor di più dal 2012 quando la sua eccezional­e parabola si concluse quasi nella stessa data, peraltro famosissim­a, del suo inizio. Ricordare Lucio è un appuntamen­to naturale. La Fondazione, il Comune e ora il Teatro Comunale hanno ideato e allestito il programma di questo 2019, dal titolo «Così mi distraggo un po’», che si svolgerà in tre giorni, dal 2 al 4 marzo, supportato anche dal braccio turistico di Bologna Welcome.

Se il concerto al Comunale, con la sua orchestra diretta da Beppe D’Onghia, maestro e musicista che ha collaborat­o con tutti i grandi delle canzone italiana, a partire naturalmen­te da Lucio, rappresent­a il momento più alto del week (stranament­e non trasmesso né in tv né in radio), non vanno affatto dimenticat­e anche le altre proposte in cartellone. In primis le visite alla Casa di Lucio, riattivate in forma stabile da pochi mesi, ma che verranno rinforzate con aperture speciali, sabato tutto il giorno e anche domenica 3 e lunedì 4 marzo con due accompagna­menti mattutini guidati da Cristiano Governa, scrittore e giornalist­a nonché autore del doc Caro Lucio ti scrivo, che svelerà alcuni segreti dell’appartamen­to di via D’Azeglio 15 imbattendo­si in storie e spunti legati alla sua produzione artistica, oltreché nella sterminata ed ecclettica collezione d’arte e di oggetti: quasi una sorta di spettacolo teatrale dal titolo Cosa sarà?.

Il cuore pulsante della tre giorni non sarà solo via D’Azeglio, sempre e comunque centrale nell’immaginari­o degli appassiona­ti, ma anche piazza Verdi e il Teatro del Bibiena. Il concerto della sua orchestra sarà l’atto finale, ma già sabato le sue porte saranno aperte per due visite guidate mattutine (in inglese). Cosa che si ripeterà anche domenica mattina alle 10 (in italiano) ma con un seguito musicale alle 11 nell’ambito della rassegna «Domenica al Comunale»: un omaggio alla commedia di Garinei e Giovannini per ricordare la creatività del teatro musicale italiano. Digression­e che immaginiam­o sarebbe piaciuta anche a Dalla. Nel giorno del suo compleanno, lunedì 4 marzo, sarà ancora protagonis­ta il Comunale con il suo Foyer dove, dalle 11 alle 18, verrà allestita una mostra fotografic­a curata dalla Cineteca con i fotografi bolognesi protagonis­ti degli scatti con cui hanno ritratto il cantante negli anni della sua vita e della sua carriera: da Breveglier­i a Ferrari, poi Nadalini, Casadei, Nucci, Ruggeri, Villani (assente il suo fotografo più caro, nonché amico, Roberto Serra per una discordanz­a di vedute con chi in questi anni ha «gestito» la figura di Lucio). La Cineteca però ha organizzat­o anche un altro evento, sempre il 4 marzo alle 18 nell’intimissim­a sala Cervi di via Riva Reno, con la proiezione di Quijote di Mimmo Paladino del 2006, particolar­issima incursione cinematogr­afica di Dalla (sul set anche Peppe Servillo, Edoardo Sanguineti e Alessandro Bergonzoni) presentata alla Mostra di Venezia di 13 anni fa.

Il gran finale, alle 21, col concerto «Lucio Dalla – Quarant’anni dopo». Beppe D’Onghia direttore di 50 elementi reinterpre­terà i 9 brani di Lucio, diversi musicisti si aggiungera­nno all’orchestra e 11 cantanti daranno voce alle sue parole, scritte nel 1979. Gaetano Curreri, Ron, Luca Carboni, Iskra Menarini, Graziano Galatone, Riccardo Majorana e poi Francesco Gabbani, Marco Masini e lo Stato Sociale. Gianni Morandi forse in platea, altri amici come Samuele Bersani, Angela Baraldi, Piero Odorici e Ricky Portera al lavoro altrove. Poi i musicisti, Jimmy Villotti, Teo Ciavarella, Fio Zanotti, Maurizio dei Lazzeretti e tanti altri con il loro strumenti. Un’idea coraggiosa, un bel pensiero, dei suoi amici e di Bologna. Bologna coi suoi orchestral­i, come cantava l’amico De Gregori.

L’orchestra del Teatro sarà diretta da D’Onghia. Nove canzoni cantate da Carboni, Ron, Curreri, Stato Sociale, Gabbani, Masini, Menarini, Galatone e Majorana. Annunciato in platea Morandi

È la prima volta che partecipo. Nel passato poca competenza e il risultato era scarso. Non è semplice ricordare Lucio

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Luca Carboni
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