IL PERICOLO DEI NUOVI OMOFOBI
Il fenomeno dell’omofobia continua ad essere alimentato, in Italia come a Bologna, dalla destra xenofoba e dai suoi sostenitori che in vari modi e forme praticano una politica dell’odio. Domenica 14 aprile si è verificata a Bologna l’ennesima aggressione omofoba all’uscita del circolo Candilejas, dove si svolgeva un concorso di bellezza per eleggere la drag queen più bella.
Una manifestazione di libertà e di festa, purtroppo fatta finire nella caccia all’omosessuale da parte di un gruppetto di ragazzotti bulli e provocatori. Sono quegli sbandati che da incolti si lasciano trascinare dai predicatori del disprezzo in atteggiamenti aggressivi e in comportamenti violenti. Forti di una ideologia razzista hanno aggredito due giovani omosessuali, usciti a tarda sera dal locale, prima insultandoli e poi malmenandoli. Una delle due vittime ha fatto denuncia per il vigliacco assalto e per le lesioni subite.
È sperabile che gli organi di polizia riescano a individuare i responsabili e la magistratura a perseguire il reato commesso. La condanna delle forze democratiche dell’odio omofobo e della vile l’aggressione, sono importanti ma non sufficienti a sradicare il fenomeno. Per vincere la sottocultura della discriminazione occorre che le istituzioni sappiano tutelare la libertà di tutti.
In particolare di quelle minoranze che per li loro orientamenti sessuali vengono messi all’indice e perseguitati. La civile e inclusiva Bologna non merita che ancora circolino
indisturbati dei violenti che fanno della discriminazione sessuale una ragione della loro identità di censori e castigatori dei liberi costumi. Forse, la ragione del loro razzismo sta nel clima politico d’intolleranza verso il diverso ritenuto non un soggetto portatore di diritti fondamentali, come qualsiasi altra persona. Questa discriminazione sta generando un clima di caccia ai «depravati», agli «impuri» e ai «libertini» nelle ultime non per caso si vuole sta settimane a Bologna è diventato davvero preoccupante.