Passerella Effe Vittoria, festa e corteo in centro
Battuta Roseto (92-81) nell’ultima di regular season. Ora i due match della finalina con Roma
Decimata e stanca sì, già in vacanza no. Non ancora del tutto sazia, la Fortitudo prende sul serio l’ultima della stagione regolare e dà un bel ciaone all’A2 con una vittoria. Asfaltata Roseto con 4o uomini fuori uso (Rosselli oltre a Pini, Benevelli e Sgorbati), sarà stata anche un’ininfluente passerella di fine stagione ma vincerla così, con mezza squadra, spianando un’avversaria che dovrebbe avere il doppio di birra in corpo — ma un decimo dell’esperienza — non è poi una banalità. Martino certo ci teneva a non salutare il campionato con un’altra sconfitta, a non arrivare primo solo per differenza canestri (Treviso alla fine ha fatto una vittoria in meno): troppo brutto per chi il torneo l’ha dominato. La Lavoropiù ci mette quel che serve: serietà, chiedendo uno sforzo supplementare ai 7 soli giocatori veri che ha a disposizione, e poi tiro (40% da tre), lucidità, e quel po’ di intensità che basta. Ne vien fuori una partita anche interessante, perché non capita spesso di vedere a confronto due modi di pensare il gioco così diversi: tecnica contro atletismo, letture chiare (Effe 26 assist) contro energia pura (Roseto per un tempo +4 a rimbalzo), uomini esperti ma contati contro una muta di ragazzotti con l’esplosivo nei garretti. Fatte le dovute proporzioni, è il tema che si riproporrà l’anno prossimo in A, per chi resterà: fisicità doppia, e un anno in più nelle gambe con cui fare i conti. Si può fare lo stesso? Visti i sublimi balletti di Cinciarini, visto come gira la palla Leunen, visto anche il miglior Delfino della stagione, si direbbe di sì.
Negli almanacchi rimarrà quindi un bel 25-5, miglior bilancio sulle trenta partite nella storia dell’A2 a 32 squadre. Sipario con nuova sbandierata in piazza della Fossa, anche se ci sarebbe pure la finale per il titolo di A2, contro Roma, promossa ieri sera: il 28 aprile fuori e 5 maggio in casa.