Corriere di Bologna

L’ex M5S Favia: «Ora punire i colpevoli»

Giovanni Favia vive in una palazzina della zona: soccorrito­ri eroici, ora spero prendano i colpevoli

- Di Rosano

Ieri mattina, dopo una nottata decisament­e complicata, Giovanni Favia è stato il primo a raccontare sui social l’incendio del villaggio Ina di Borgo Panigale. Ex consiglier­e regionale del M5S, oggi gestore del Va mo là di via delle Moline e di altri locali del centro, Favia è tornato da qualche anno a vivere nello storico complesso di Borgo Panigale. «Sono cresciuto qui e sono tornato. È un rione molto unito, un villaggio a se stante». Ieri notte, rientrando a casa dal centro, ha capito subito che era accaduto qualcosa. «Ho visto da lontano diverse macchine della polizia e i lampi blu dei mezzi dei pompieri. In mezzo al cortile c’era un umarell da solo — racconta Favia — che guardava la scena. “Hanno appiccato il fuoco”, mi ha detto».

L’odore di bruciato era forte, aspro. «Ma arrivava dalla parte opposta alla palazzina dove era in corso l’intervento». E infatti era appena iniziato un altro incendio. «Ho visto un ragazzo correre dall’altro, si sbracciava per attirare l’attenzione dei pompieri e della polizia. Probabilme­nte il piromane aveva appiccato il fuoco da un’altra parte mentre l’intervento era in corso». Nella cantine del palazzo di Favia non c’è traccia delle fiamme, ma nell’appartamen­to l’odore è acre. «Ho sigillato le finestre, sotto la polizia e i vigili del fuoco stavano spaccando le finestrell­e delle cantine per far uscire il fumo ed evitare che invadesse del tutto la colonna delle scale. Poteva essere una tragedia. La gente urlava, ma i soccorrito­ri sono stati bravissimi». La colonna di fumo si alza in fretta, l’evacuazion­e della palazzina è rapida. «Ho guardato all’ultimo piano, le luci erano spente e ho avuto paura per un mio

” Ho sigillato le finestre, sotto la polizia e i vigili del fuoco stavano spaccando le finestrell­e delle cantine per far uscire il fumo

amico che abita là con la sua famiglia. L’ho chiamato subito — racconta l’ex M5S — e mi ha detto che erano già al Maggiore e stavano bene, fortunatam­ente era sveglio quando è successo ed erano usciti quasi subito».

Adesso, oltre ai ringraziam­enti per pompieri e poliziotti («sono stati eroici»), la speranza di Favia è che si trovino in fretta i colpevoli. «Se si impegnano li beccano. Ci sono troppe videocamer­e in zona — sottolinea Favia — e la città era deserta».

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