Comici in agitazione, nei teatri di prosa bolognesi si rischia lo sciopero
Record di folla al Comunale dove tremila persone accorrono per assistere alla rappresentazione del Mefistofele e alla successiva commemorazione di Arrigo Boito, tenuta dall’on. Bentini.
Si è conclusa positivamente l’agitazione dei lavoranti ed apprendisti barbieri, grazie anche alla mediazione del prefetto Quaranta. Si è però aperta, nel frattempo, una dura vertenza tra imprenditori e lavoranti dell’industria del legno e quella, meno attesa, fra comici e capo-comici delle compagnie teatrali. In mancanza di un accordo si prevede lo sciopero in tutti i teatri di prosa.
Giunta la notizia della partenza di Orlando e Sonnino da Parigi per protesta contro il proclama di Wilson contro i diritti dell’Italia, anche a Bologna è esplosa una spontanea manifestazione di sdegno. Due giorni dopo, un nuovo imponente raduno ha avuto luogo in via Zamboni per trasformarsi in un corteo che, al grido di «viva la Dalmazia italiana» e «viva Fiume», ha raggiunto piazza Vittorio Emanuele, dove numerosi oratori si sono succeduti lanciando invettive contro il presidente americano. Pietro Nenni, in particolare, ha ricordato come Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna hanno ottenuto quello che volevano. In fondo, ha concluso l’oratore repubblicano, «noi chiediamo solo che quello che è italiano divenga italiano». Molto applaudito anche l’intervento di un ufficiale americano che ha detto: «Non disperate. Lasciate che Wilson rinsavisca e Fiume sarà italiana».
Èstata concessa la grazia a parecchi condannati a pene gravi, tra questi anche a Tullio Murri, scarcerato dal penitenziario di Viterbo dove si sono recati a prenderlo, in automobile, il padre e il nipote Lino Bonmartini. Chi ha assistito alla scena ha dichiarato che Murri, subito gettatosi tra le braccia dei suoi cari, indossava un elegante paletot scuro e un cappello floscio.
Molti bolognesi s’interrogano sul perché il Nettuno non sia ancora tornato al proprio posto. La Direzione generale delle Belle Arti si difende dichiarando di essere in attesa delle valutazioni degli esperti, tra cui quella del prof Barbieri che, si mormora, sembra favorevole alla conservazione della statua nel Museo cittadino.