«Pronti a mobilitarci per i piccoli Comuni L’autonomia? Dipende»
Decaro, sindaco di Bari e presidente nazionale Anci: «Autonomia sì, purché non crei squilibri»
«Nei Comuni piccoli fare il sindaco è un’attività di volontariato. Va ridata dignità agli amministratori», dice il presidente Anci Antonio Decaro che sottoscrive le testimonianze raccolte dal Corriere di Bologna. E il 5 luglio, alla conferenza dei piccoli Comuni, lancerà, una proposta al governo. «L’autonomia? Non complichi le cose».
Presidente Antonio Decaro, per il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini l’autonomia regionale differenziata potrebbe anche aiutare i sindaci ad avere condizioni di agibilità migliori. È d’accordo?
«Noi come Comuni siamo autonomie locali, conosciamo l’autonomia e non siamo spaventati dall’autonomia se è nel solco della Costituzione. Ma se deve servire ad aggiungere legislazione a legislazione, amministrazione ad amministrazione, abbiamo paura che possa creare dei problemi. Di sicuro non deve essere differenziata dal punto di vista economico e finanziario, perché potrebbe creare degli squilibri nel Paese e su questo non siamo d’accordo».
Le storie di «straordinaria» amministrazione riportate dal raccontano di sindaci in prima linea che fanno delle necessità virtù. Amministrano con pochissimo, soprattutto nei piccoli Comuni. E chiedono maggiore aiuto allo Stato. È un ritratto in cui si riconosce?
«Assolutamente sì. Il sindaco, come dice il Presidente Mattarella, è il terminale più esposto e sensibile della Repubblica, quello più vicino ai bisogni e alle aspirazioni dei cittadini. Fare il sindaco non è facile, è l’esperienza umana più bella che si possa vivere, ma significa anche molto impegno e molte responsabilità. Purtroppo siamo in una situazione dove, soprattutto nei piccoli Comuni, è difficile trovare anche qualcuno che si candidi».
E qui c’entrano le indennità, decisamente basse per i sindaci «piccoli».
«Nei Comuni sotto i 5 mila abitanti, quella del sindaco di fatto è una vera e propria attività di volontariato. E magari ti capita perfino di rimetterci. Cito sempre il caso del sindaco di Gombito, nel Cremonese, multato per aver potato alcuni alberi dove sarebbe dovuto sorgere un parco giochi, visto che non c’erano i fondi per affidare i lavori a una ditta esterna. Un aneddoto che descrive bene la situazione».
Molti amministratori dicono che le indennità dovrebbero essere adeguate quantomeno alle responsabilità assunte. Qualche mese fa ne parlò anche il sindaco di Milano Beppe Sala chiedendosi perché un sindaco, con tutte quelle responsabilità, guadagni meno di un parlamentare.
«Nei grandi Comuni il compenso è più che dignitoso, ma nei piccoli è bassissimo. Di fatto non è nemmeno un rimborso spese, non credo sia dignitoso per chi si mette a servizio della propria comunità. Inoltre al primo cittadino, se è libero professionista, viene negato il permesso di continuare a svolgere la propria attività sul territorio del Comune. A fronte di un impegno enorme rischi anche di dover lasciare il tuo lavoro».
Poi c’è il tema delle risorse a disposizione delle casse comunali, sottolineano molti amministratori.
«Che sono pochissime per alcuni. Quest’anno speravamo di avere finalmente indietro le risorse dei tagli agli enti locali legate alla spending review. Si sono trovati i soldi per Province e Città metropolitane, ma non sono stati garantiti i 563,4 milioni di euro per i Comuni. Abbiamo fatto ricorso, lo vinceremo, ma nel frattempo dovremo continuare a fare sacrifici».
Dopo anni difficili alle spalle.
«Il turnover al 100 per cento è stato sbloccato solo da due anni, ma intanto la riduzione del personale è stata pesante. Soprattutto nei Comuni più piccoli, rimasti così senza risorse economiche e umane ad arginare il progressivo spopolamento. Mentre si combatte con la burocrazia: che senso ha perdere tempo ad approvare il Dup (documento unico di programmazione, ndr) in Comuni piccoli? È un atto di masochismo».
Anche per combattere la burocrazia a novembre avete presentato la proposta di legge «Liberiamo i sindaci». Che fine ha fatto?
«Ne stanno discutendo a Roma. Contiamo che alcune proposte saranno inserite nei prossimi provvedimenti».
Andrete a manifestare con le fasce tricolore a Roma per far sentire la vostra voce?
«Abbiamo una discreta interlocuzione col governo. Speriamo che i risultati arrivino presto. Adesso la priorità è sbloccare i fondi che aspettavamo. Il 5 luglio organizzeremo a Gornate Olona, in provincia di Varese, la conferenza nazionale dei piccoli Comuni e avanzeremo la nostra proposta al governo sui piccoli Comuni. La loro sopravvivenza è fondamentale, anche per la tutela del territorio e la lotta al dissesto idrogeologico».
” Ne Comuni con meno di 5mila abitanti quella del sindaco è un’attività di volontariato E magari ti capita pure di rimetterci, ecco perché tanti non si candidano
” Speravamo di avere indietro le risorse dei tagli della spending review. Si sono trovati i soldi per tutti fuorché per i Comuni: abbiamo fatto ricorso, lo vinceremo