Corriere di Bologna

Atti sonori al Baraccano

Questa sera i classici Disney inaugurano la rassegna

- Ma. Ma. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Musica, teatro, fiabe, storie, mondi. Si apre oggi la rassegna «Atti sonori» al teatro del Baraccano, diventato un luogo stabile di produzione e rappresent­azione, tra teatro e musica. Come sempre è diretta da Giambattis­ta Giocoli e presenta sette appuntamen­ti che svariano dal musical disneyano al ritratto storico-poetico, alle danze e musiche indiane, alla ricerca tra le parole di un autore come Boris Vian, a sonorità varie.

Il primo spettacolo, stasera alle 21, è un musical creato dalla giovane compagnia I Muffins, che porta in molte atmosfere fiabesche dei film di Walt Disney, facendo volare sul tappeto magico di Aladin, o entrare nel palazzo della Bestia per assistere allo sbocciare della storia d’amore di Bella per il mostruoso signore, e così via. I Muffins sono Stefano Colli, Maddalena Luppi, Giulia Mattarucco e Riccardo Sarti, accompagna­ti al pianoforte da Eleonora Beddini.

Domani una serata più impegnativ­a, con l’attrice Isabella Carloni che ripercorre, con la regia di un maestro come Marco Baliani, le idee e la straordina­ria storia di Joyce Lussu, una donna in cui turbina tutto il Novecento. Inventario delle cose certe è un concerto teatrale con le musiche originali di Carlo Boccadoro e Filippo Del Corno, e con l’esecuzione di Sentieri Selvaggi con Mirco Ghirardini clarinetto,

Anna Freschi violoncell­o, Andrea Dulbecco vibrafono e percussion­i. L’attrice interpreta la personalit­à della partigiana, scrittrice, poetessa, una donna innamorata della libertà e della bellezza, un’esistenza spesa a fianco della dignità e della libertà dei popoli e degli individui, sempre alla ricerca di un pensiero chiaro ed efficace. La partitura musicale si intreccia con le parole diventando un’altra pista del racconto, evocando i suoni distillati di un canto eschimese, le scarpe che ancora scuotono i campi di sterminio, le parole arcaiche delle sibille della terra di Sardegna, la patria di Emilio Lussu, il compagno di Joyce, i canti di liberazion­e dei popoli in schiavitù. Una produzione di Rovine Circolari, un inventario che cerca di fissare quei punti certi dai quali non possiamo prescinder­e.

La rassegna prosegue il 22 con «Incanto indiano», teatro-danza del subcontine­nte indiano, il 24 con il varietà teatrale «Canzoni da due soldi», il 25 con una serata dedicata a Boris Vian, «il principe delle notti di Saint-Germain-desPrés», il 27 con «Male Doce», serata di musica, parole, immagini.

Si chiude il 31 con «Immutea 1919», concerto dell’orchestra del Baraccano. Info: www.teatrodelb­araccano.com. Per sognare e riflettere.

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