Corriere di Bologna

L’azoto liquido ora è sterile L’invenzione di Nterilizer

Il brevetto sarà applicato in medicina e nell’industria alimentare

- Alessandra Testa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sotto le Due Torri, in via d’Azeglio, c’è una startup pronta a rivoluzion­are il mondo della fecondazio­ne assistita, ma anche della conservazi­one degli alimenti.

Si chiama Nterilizer e il suo staff, formato dai fondatori Lodovico Parmegiani e Sabrina Listrani e da Daniele Lorenzi, Sergio Vallesi e Osvaldo Berti, è il primo al mondo ad aver brevettato un sistema di sterilizza­zione dell’azoto liquido, elemento molto utilizzato per la crioconser­vazione di campioni biologici e altri processi in cui è necessario mantenere temperatur­e sotto lo zero.

Il processo di sterilizza­zione basato sulla radiazione ultraviole­tta che Parmegiani— biologo e fondatore del centro medico Gynepro di cui è direttore del laboratori­o di procreazio­ne medicalmen­te assistita — aveva brevettato nel 2016 potrebbe ora sfondare nel mercato internazio­nale del farmaco grazie alla registrazi­one di due nuovi brevetti che «rendono questo metodo ancora più sicuro e, soprattutt­o, certificat­o». Quando lo scorso giugno è stato presentato al congresso della Società europea di medicina della riproduzio­ne che si è svolto a Vienna, infatti, gli esperti del settore lo hanno accolto con molto calore.

Per spiegare ai profani in cosa consiste la sua invenzione, Parmegiani usa la metafora delle vaschette di gelato, quelle chiuse ermeticame­nte con una pellicola. «Alle agenzie che praticano la fecondazio­ne proporremo in comodato d’uso delle macchine certificat­e ad hoc — spiega — e delle vaschette monouso ben isolate tramite foglietti naturali che sono dispositiv­i medici già approvati e contenenti azoto liquido sterile in cui immergere gli ovociti che poi saranno stoccati nelle criobanche». La novità è che la metodica di conservazi­one in vitro con azoto liquido, in uso già da parecchi anni, diventa a prova di contaminaz­ione: «L’azoto liquido è un elemento batteriost­atico— informa Parmegiani — e quindi come congela le cellule congela anche i microrgani­smi, i funghi e i virus che si riattivano insieme alla cellula quando essa viene scongelata. Non è mai successo, ma non ci possiamo permettere di correre il rischio che nascano bambini contaminat­i». O, visto che uno degli utilizzi dell’azoto liquido è l’industria alimentare, che si assumano cibi o bevande contaminat­i.

A scongiurar­e questo pericolo ci pensa uno dei due nuovi brevetti depositati: una procedura di tracciabil­ità dei dati tramite il portale Blockchain che permette di controllar­e la conservazi­one dalla A alla Z.

Guarda al futuro, invece, il secondo brevetto: un metodo di congelamen­to delle cellule staminali del tessuto adiposo grazie al quale i ragazzi di Nterilizer — che stanno già sondando l’interesse di alcuni grossi marchi dell’industria alimentare — proveranno a penetrare nel mondo della medicina estetica.

Anche per questo, dopo aver raccolto 400mila euro sulla piattaform­a Backtowork 24, annunciamo un nuovo equity crowfoundi­ng.

 ?? Presentazi­one ?? I fondatori della startup sono Lodovico Parmegiani e Sabrina Listrani . Nella foto una dimostrazi­one del prodotto brevettato
Presentazi­one I fondatori della startup sono Lodovico Parmegiani e Sabrina Listrani . Nella foto una dimostrazi­one del prodotto brevettato

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