L’azoto liquido ora è sterile L’invenzione di Nterilizer
Il brevetto sarà applicato in medicina e nell’industria alimentare
Sotto le Due Torri, in via d’Azeglio, c’è una startup pronta a rivoluzionare il mondo della fecondazione assistita, ma anche della conservazione degli alimenti.
Si chiama Nterilizer e il suo staff, formato dai fondatori Lodovico Parmegiani e Sabrina Listrani e da Daniele Lorenzi, Sergio Vallesi e Osvaldo Berti, è il primo al mondo ad aver brevettato un sistema di sterilizzazione dell’azoto liquido, elemento molto utilizzato per la crioconservazione di campioni biologici e altri processi in cui è necessario mantenere temperature sotto lo zero.
Il processo di sterilizzazione basato sulla radiazione ultravioletta che Parmegiani— biologo e fondatore del centro medico Gynepro di cui è direttore del laboratorio di procreazione medicalmente assistita — aveva brevettato nel 2016 potrebbe ora sfondare nel mercato internazionale del farmaco grazie alla registrazione di due nuovi brevetti che «rendono questo metodo ancora più sicuro e, soprattutto, certificato». Quando lo scorso giugno è stato presentato al congresso della Società europea di medicina della riproduzione che si è svolto a Vienna, infatti, gli esperti del settore lo hanno accolto con molto calore.
Per spiegare ai profani in cosa consiste la sua invenzione, Parmegiani usa la metafora delle vaschette di gelato, quelle chiuse ermeticamente con una pellicola. «Alle agenzie che praticano la fecondazione proporremo in comodato d’uso delle macchine certificate ad hoc — spiega — e delle vaschette monouso ben isolate tramite foglietti naturali che sono dispositivi medici già approvati e contenenti azoto liquido sterile in cui immergere gli ovociti che poi saranno stoccati nelle criobanche». La novità è che la metodica di conservazione in vitro con azoto liquido, in uso già da parecchi anni, diventa a prova di contaminazione: «L’azoto liquido è un elemento batteriostatico— informa Parmegiani — e quindi come congela le cellule congela anche i microrganismi, i funghi e i virus che si riattivano insieme alla cellula quando essa viene scongelata. Non è mai successo, ma non ci possiamo permettere di correre il rischio che nascano bambini contaminati». O, visto che uno degli utilizzi dell’azoto liquido è l’industria alimentare, che si assumano cibi o bevande contaminati.
A scongiurare questo pericolo ci pensa uno dei due nuovi brevetti depositati: una procedura di tracciabilità dei dati tramite il portale Blockchain che permette di controllare la conservazione dalla A alla Z.
Guarda al futuro, invece, il secondo brevetto: un metodo di congelamento delle cellule staminali del tessuto adiposo grazie al quale i ragazzi di Nterilizer — che stanno già sondando l’interesse di alcuni grossi marchi dell’industria alimentare — proveranno a penetrare nel mondo della medicina estetica.
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