Santo Stefano, i cassonetti dividono i residenti
La riduzione del porta a porta in centro divide i residenti
Torneranno i cassonetti dell’indifferenziato in centro. Sono iniziati gli appuntamenti per informare i residenti, divisi sulla novità.
Al via la rivoluzione che entro la fine dell’anno riporterà i cassonetti per la raccolta dell’indifferenziato nel centro di Bologna. Il primo atto c’è stato ieri pomeriggio nella sede del quartiere Santo Stefano, al Baraccano, con l’assessore comunale al verde pubblico, Alberto Aitini, che ha illustrato le novità in arrivo per circa 47mila utenze, fra abitazioni, attività e uffici.
«Adesso si entra nel vivo di una scelta dettata da esigenze e richieste dei cittadini per eliminare il porta a porta per l’indifferenziato» ha detto l’assessore, che insieme alla padrona di casa Rosa Amorevole e al responsabile servizi ambientali di Hera, Enrico Cuomo, ha anche replicato alle diverse osservazioni dei presenti (poco più di una trentina) nella Sala Biagi del complesso. «A me sembra una cosa positiva, con la raccolta una volta a settimana faccio fatica» dice Anna, pensionata residente in piazza Verdi. «Rimane comunque il rischio dei sacchetti abbandonati intorno ai cassonetti, succede spesso anche al Savena dove i nuovi bidoni già sono presenti» avvertono altri due. «Se non si sta attenti a ciò che viene conferito, tutto questo non serve a nulla» sentenzia invece un residente di via del Borgo di San Pietro. «Verranno svuotati con frequenza? Non c’è il rischio che si blocchino come quelli vecchi?» chiedono poi alcuni cittadini, mentre un altro non ha dubbi: «Il vero problema è la raccolta porta a porta di plastica e cartone in più giorni della settimana». Ma niente paura, replica Aitini: per ora rimarrà tutto invariato per questo genere di rifiuti, ma l’obiettivo, nel giro di sei mesi, è trovare un unico giorno di raccolta, rivalutando anche gli orari attuali. Quel che è certo è comunque che l’ultima volta di porta a porta per l’indifferenziato sarà il 2 dicembre nella zona a nord del centro e il 26 dicembre per quella zona sud: il confine immaginario va da via San Felice a Strada Maggiore. Da lunedì 9 settembre partirà invece la consegna dell’ormai famosa Carta Smeraldo munita di microchip per aprire i 270 cassonetti che progressivamente verranno collocati a partire dal 28 ottobre. Si chiuderanno con un pedale e si potranno conferire sacchi fino a 30 litri. La tessera verrà distribuita da 50 addetti Hera in due copie a tutti coloro che hanno intestato un contratto Tari e fra due anni servirà anche al calcolo della stessa tassa in base ai conferimenti effettuati. Gli addetti passeranno per la consegna tre volte in orari diversi, altrimenti bisognerà recarsi all’Urp di Palazzo d’Accursio. «Avranno pettorina gialla, tesserino di riconoscimento e non entreranno in casa» precisa Aitini. I cassonetti si potranno aprire anche con l’app «Il Rifiutologo». Dal 21 ottobre Hera attiverà inoltre quattro punti per piccoli rifiuti ingombranti e apparecchiature elettriche ed elettroniche. I cassonetti per pannolini e pannoloni spariranno, mentre «le vecchie isole per l’indifferenziato saranno usate per plastica e imballaggi di cartone. Ci sarà infine un piano di accompagnamento con Guardie ecologiche e volontari per dare informazioni –conclude l’assessore-, ma solo all’inizio, poi chi sbaglia rischierà sanzioni da 100 e 200 euro. Al Savena, in un mese, ne sono state elevate circa un centinaio».