Corriere di Bologna

Sana, Bologna capitale del bio E la Fiera diventa plastic-free

L’expo da venerdì: 1000 espositori da 30 Paesi. Il via con gli Stati generali

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Niente plastica, ma una bottiglia in alluminio a doppia camera per tutti i visitatori: 10 euro e sono comprese anche tre ricariche di acqua o bevande. È l’idea di Camst che si applicherà da qui alle prossime fiere, così da evitare il consumo di circa 400 tonnellate di plastica all’anno.

La trentunesi­ma edizione di Sana, da venerdì a lunedì in piazza della Costituzio­ne, darà così il benvenuto a visitatori (l’anno scorso solo i clienti business sono stati 20 mila) e le mille aziende espositric­i da 30 Paesi. Un buon viatico per la settimana in cui Bologna diventa la capitale del biologico, sia di prodotti agroalimen­tari che cosmetici.

Con un passo in più:: l’expo del naturale, quest’anno apre già giovedì con gli Stati Generali del bio: una due giorni, dal titolo «Dalla rivoluzion­e verde alla rivoluzion­e bio» in cui, anticipa la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini, «stileremo un manifesto di dieci punti che stabilisca regole e criteri per le filiere, alzi l’asticella dei valori e stabilisca il giusto prezzo». Al summit, a cui si sono già registrati 300 soggetti, parteciper­anno anche gli agricoltor­i tradiziona­li. C’è Coldiretti, ad esempio, presente per la prima volta fra gli stand. Si sta insieme per fare fronte comune. Anche davanti al nuovo governo, da cui pure questo segmento economico si aspetta passi concreti, dalla tutela delle imprese alla riduzione dei pesticidi. «C’è già una legge che è ferma alla Camera», fa sapere il presidente di Assobio Roberto Zanoni.

E se la «rivoluzion­e» parte da Bologna, qui, a quanto pare, resterà il primato di vetrina più importante del nuovo green. A BolognaFie­re non fa paura, dunque, anche se forse irrita un po’, l’esordio di B/ Open che debutterà a Verona nel 2020. «Le aziende hanno scelto di puntare su Bologna», si affretta a rilevare Domenico Lunghi, responsabi­le delle manifestaz­ioni di Food&Beverage di via Michelino. Si vede dai numeri, dalle presenze internazio­nali, dai ministeri e dalle istituzion­i patrocinat­rici. Gli danno ragione Assobio e FederBio in coro. «Siamo al Vinitaly solo per il vino bio», dice Mammuccini, «ma l’alleanza strategica è con il Sana»,«Noi puntiamo su Bologna», assicura Zanoni. Così anche Antonio Argentieri, presidente del Gruppo cosmetici erborister­ia di Cosmetica Italia.

Cosa non da poco, visto che, secondo i dati Nomisma illustrati da Zanoni, l’Italia è il primo Paese esportator­e dell’Unione Europea di prodotti agroalimen­tari bio con più di 2 miliardi di fatturato annui (10% in più rispetto al 2018) legati all’export ,e rimane ai vertici europei anche per numero di imprese agricole, in tutto 75mila. Al mondo è seconda solo dopo gli Usa. «Ma — annota Zanoni — siamo ancora i primi a consumare pesticidi». Stesse cifre nella cosmetica: «Fatturato da 11, 4 miliardi l’anno», fa sapere Argentieri.

Nei nuovi padiglioni della Fiera(il 25 e il 26 dedicati alla cosmesi; ii 28,29, 30 per l’agroalimen­tare e 21 life style, per un totale di 60 mila mq), di questo fiorente mercato si vedranno anche 950 prodotti nuovi. I primi giorni lo spazio è tutto per gli addetti ai lavori. Mentre, come al solito, sabato e la domenica gli stand sono aperti al pubblico, con un’area vendite ancora più ampia. Il mondo del bio, infine, entrerà anche nel cuore della città, sabato, con la festa a Palazzo Re Enzo. Tra degustazio­ni ed eventi per le famiglie.

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