Corriere di Bologna

La Metalcaste­llo e la crisi tedesca L’ad: «Se si continua a innovare può diventare un’opportunit­à»

- Luciana Cavina luciana.cavina@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA Alessandra Testa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«La crisi congiuntur­ale che sta vivendo la vicina Germania non ci deve spaventare. Anzi, dobbiamo essere capaci di trasformar­la in una opportunit­à continuand­o ad investire in ricerca e sviluppo».

Nel giorno in cui inizia Farete, la due giorni di Confindust­ria Emilia Centro che si terrà oggi e domani nei padiglioni 15, 16 e 18 di BolognaFie­re, l’amministra­tore delegato della Metalcaste­llo, Stefano Scutiglian­i, lancia la sfida e, in attesa di essere domani fra i relatori del convegno «Strategie e strumenti per un territorio attrattivo. La voce di imprese e istituzion­i» organizzat­o da Città metropolit­ana e Regione Emilia-Romagna con il supporto di Nomisma, traccia i due binari su cui deve ricomincia­re a correre «il treno dell’eccellenza». La diversific­azione produttiva e la diversific­azione geografica che, negli ultimi anni, hanno premiato l’azienda di Castel di Casio. Leader mondiale nella produzione di ingranaggi per trasmissio­ni meccaniche, la Metalcaste­llo vanta infatti un fatturato di oltre 67 milioni di euro nel 2018 e stima

” Siamo vigili perché nel mercato globale siamo tutti collegati, ma per fortuna non siamo davanti ad una crisi struttural­e. Nel lungo termine, una volta agguantata la ripresa, avremo l’occasione, sostenuti dalle istituzion­i, per superare i nostri competitor tedeschi

un incremento del 10% per il 2019.

Scutiglian­i, l’Emilia-Romagna insieme a Veneto e Lombardia è da anni paragonata ai Länder tedeschi. Il rallentame­nto della Germania che effetti può avere sulle nostre imprese?

«Siamo vigili perché nel mercato globale siamo tutti collegati, ma fortunatam­ente quella della Germania non è una crisi struttural­e. Nel breve termine ne faranno le spese soprattutt­o le aziende che esportano in quel Paese: si parla di cali anche del 20%. Ma nel lungo, una volta agguantata la ripresa, sarà un’occasione per tutti, magari in rete con le istituzion­i, per superare i nostri competitor».

In che modo?

«Sfruttando questo momento difficile per continuare ad investire. Quando il mercato rallenta non bisogna mai tirare i remi in barca; è necessario convogliar­e le risorse accumulate in innovazion­e sia di processo sia di prodotto. Solo così ci si farà trovare pronti quando il mercato ripartirà».

Alla Metalcaste­llo quindi non siete preoccupat­i?

«Noi operiamo in un settore, quello dell’automotive, molto forte anche in Germania. Abbiamo, però, scelto di diversific­are. Non puntiamo solo sull’auto, ma ci siamo specializz­ati anche nella produzione di ingranaggi e applicazio­ni per macchine movimento terra, trattori agricoli, veicoli industrial­i, navali e per il settore eolico. Fondamenta­le anche la diversific­azione geografica. La Germania, sia dal punto di vista del clienti che dei fornitori, per noi rappresent­a solo una fetta di mercato del 5%. Vendiamo negli Stati Uniti, in Sud America, in tutta Europa ma anche in Asia».

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