«Il salto di qualità è arrivato Bologna, nulla è impossibile»
Arrigoni: «Orsolini deve vincere alcuni match da solo»
” Tomiyasu non mi ha sorpreso per nulla, i giapponesi sono molto più avanti di quanto si possa pensare
Sinisa ha mostrato di essere un vero combattent e, ha tatto capire a tutti come affrontare le avversità
Daniele Arrigoni, a mercato finito, come vede nel campionato appena iniziato?
«La Juve è ancora un gradino sopra tutti. Forse solo l’Inter si è davvero avvicinata. Le sorprese potrebbero arrivare dalle squadre intermedie mentre per le neopromosse sarà difficilissima».
Per il Bologna è stata l’estate delle spese da record: se l’aspettava?
«Bisognava intervenire sul mercato per confermare il buon finale dell’anno scorso e mi pare che siano stati bravi. Da quello che ho potuto vedere finora mi sembra che la squadra si esprima già discretamente nonostante il problema capitato a Mihajlovic».
Il suo pensiero per Sinisa?
«Si è dimostrato un grande combattente come sempre. Ha fatto capire a tutti come bisogna affrontare le avversità che la vita ci pone di fronte. Gli auguro di uscirne prima possibile e di tornare al suo lavoro che è parte fondamentale della sua vita. È nato per stare su un campo di calcio».
Cosa ha convinto Saputo ad investire di più sul mercato?
«Penso che la società abbia visto le condizioni per aiutare la squadra a fare un piccolo salto di qualità. Non voglio togliere nulla a Donadoni che ha sempre lavorato bene garantendo ogni anno una salvezza tranquilla ma adesso forse si percepisce la possibilità di fare un campionato sopra le righe».
L’obiettivo nel medio periodo può essere l’Europa?
«Sicuramente non si investe tanto per fare. L’assalto alle coppe è ancora molto difficile però se la squadra gioca bene e i risultati positivi iniziano a dare una spinta credo che nulla sia impossibile. Mi sembra che il Bologna ogni anno metta un tassello in più al posto giusto».
In attacco sono rimasti Palacio, Destro e Santander: danno garanzie?
«Magari l’allenatore e la dirigenza hanno cercato alternative diverse, ma piuttosto che cambiare correndo dei rischi è meglio tenersi strette le proprie certezze. Bologna ha applaudito grandi campioni ma ormai da anni non arrivano più gli attaccanti come Signori, Baggio e Di Vaio. Non è detto che questi tre ragazzi insieme non possano produrre una buona dose di gol».
Nella Nazionale universitaria lei guida ragazzi coetanei di Orsolini. Cosa si sente di consigliare a un talento così giovane?
«Ha grandi margini di crescita e prospettive molto importanti ma deve migliorare a partire dal lavoro sui propri punti deboli. Ad esempio dovrebbe segnare più gol, essere cattivo davanti alla porta e diventare decisivo. Non è facile, ma per fare il salto di qualità deve imparare a vincere alcune partite da solo».
Alle Universiadi concluse con la medaglia di bronzo siete stati battuti in semifinale dal Giappone: è sorpreso dall’impatto di Tomiyasu con la Serie A?
«Assolutamente no. I giapponesi sono molto più avanti di quello che si può pensare. In quella partita hanno vinto ai rigori ma sul piano del gioco avrebbero assolutamente meritato di batterci. Fisicamente sono tutti atleti forti e arrivano già giovanissimi al professionismo. Avrei visto bene anche 2-3 componenti di quella squadra in Serie A».