La stagione popolare del Dehon
A ottobre il debutto dell’Amleto della Casa dei Risvegli
Il teatro popolare e «tangenziale» del Dehon. Nel senso di intersecazioni di diversi ambiti sociali. Scorrendo il cartellone, nomi noti non mancano. Troviamo un insolito duo, Corrado Tedeschi e Martina Colombari, in Montagne russe, il 15 e 16 novembre, Lucia Vasini in Mistero buffo – parti femminili (6 dicembre) e ancora, tra gli altri, Anna Galiena, Debora Caprioglio, Giobbe Covatta, Pino Insegno, Alessandro Benvenuti, Antonio Salines.
Ma la stagione 2019 - 2020 dello spazio di via Libia, impegnato nel (ri)attualizzare la scena, mette in campo anche altri filoni. Innanzi tutto, la notizia che preme sottolineare Piero Ferrarini, direttore artistico, è la stipula del protocollo d’intenti annuale con la Città metropolitana. Un impegno che, spiega, «certifica il nostro lavoro sul territorio». Del resto, in trentatre anni di gestione di Teatroaperto, «il Dehon è un punto di riferimento della cultura popolare e della scena, importante anche dal punto di vista sociale», aggiunge l’assessore alla Cultura Matteo Lepore. In questo senso, diverse e variegate sono le collaborazioni all’interno del cartellone.
Disabilità è parola citata in più passaggi e si lega strettamente alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris, un rapporto che quest’anno sfocia in una co-produzione per lo spettacolo L’Amleto, i dardi dell’avversa
fortuna con la regia di Alessandra Cortesi (in foto). Lo spettacolo debuttò a ottobre all’Arena del Sole e ora è inserito nella rassegna «Diverse abilità in scena», alla 15ma edizione. Il debutto è il 15 e 16 ottobre: sarà offerto gratuitamente agli abbonati.
«È raro che un teatro sociale entri in abbonamento se non ci si chiama Pippo Delbono», spiega Fulvio De Nigris della Casa dei Risvegli – Gli amici di Luca Onlus, ma portare a teatro «un esperimento di teatro che nasce in una struttura pubblica dell’azienda Usl dove Gli amici di Luca opera da anni, evidenzia che il teatro è espressione artistica ma sa essere anche riabilitativo».
Si intersecano anche altre dimensioni. Quella musicale con la rassegna «Bologna e nuvole», dal 24 al 25 ottobre che riporta sul palco gruppi degli anni 70/80: basti citare Apparato del Golgi e Fire Exit Renewald (entrambi il 24). Come la compagnia Fantateatro, con spettacoli domenicali (dal 27 ottobre con I 3 moschettieri e i «Classici di sera». O come il teatro dialettale e le conferenze spettacolo curate da Marco Poli. Ampio spazio, ovvio, anche alle produzioni «in casa» di Teatroaperto, il cui primo spettacolo, Obbligo di (in)fedeltà, regia di Piero Ferrarini, apre dal 4 al 6 ottobre la stagione.