Gli schemi di Sinisa per fare gol
Il Bologna di Sinisa Mihajlovic e del suo gruppo di lavoro ha iniziato il campionato molto bene sul piano della produzione offensiva: è mancato il cinismo sotto porta, ma le palle-gol sono arrivate con più che discreta continuità e i rossoblù dopo due giornate si trovano in testa alle statistiche delle occasioni da rete create.
Questi numeri si possono legare solo in parte al valore relativo delle prime due avversarie, Verona e Spal, perché il Bologna 2019/20 sta sfruttando il lavoro del girone di ritorno della passata stagione e sta aumentando le frecce nella propria faretra trovando, grazie ai volti nuovi arrivati dal mercato, soluzioni diverse e alternative da affiancare alle note certezze.
Nell’allenamento di ieri mattina a Casteldebole, ad esempio, i rossoblù hanno lavorato su alcune varianti del 4-2-3-1 ormai consueto provando movimenti e adeguamenti che lo rendevano simile a un 4-1-4-1: lo schermo davanti alla difesa ovviamente era quello di Gary Medel, con il suo compagno di reparto — Dzemaili, visto che Poli era ai box — si affiancava a Soriano qualche metro più avanti a formare una linea di quattro elementi alle spalle della punta.Un qualcosa di similare all’assetto totalmente votato all’attacco del finale di gara contro la Spal, quando dopo il cambio tra Palacio e Medel c’era il Trenza alle spalle di Santander, con Orsolini e Sansone esterni, Soriano con licenza di attaccare lo spazio — con qualche rischio corso in mediana ma anche con l’inserimento valso la zuccata vincente — e Dzemaili qualtro che metro più indietro rispetto al match-winner.
Dalla passata stagione, invece, il Bologna si è portato dietro una situazione offensiva che è stata una delle armi del girone di ritorno rossoblù nella gestione Mihajlovic: la spinta di Dijks a sinistra e il terzino destro che rimane bloccato, andando a formare una difesa a tre in fase di possesso palla. Lo faceva Mbaye lo scorso anno e ora può farlo anche Tomiyasu, che nasce centrale: in questo modo il Bologna quando attacca diventa sostanzialmente un 3-42-1 con l’ex terzino dell’Ajax che si alza a sinistra, Orsolini che si abbassa di qualche mea destra per ricevere il pallone e tentare i suoi uno contro uno e con una notevole densità in zona centrale fornita dai due mediani, da Soriano e dallo stesso Sansone che si alterna molto tra il lavoro tra le linee e quello in posizione più esterna.
Interessante, all’interno di questo sistema, anche lo scambio di posizioni che avviene in alcune occasioni tra Orsolini e Soriano, quando l’esterno si accentra per colpire col mancino e il trequartista a volte si allarga sfruttando lo spazio lasciato libero a destra. Le caratteristiche dei nuovi arrivi Tomiyasu e Medel, però, hanno portato ad una nuova soluzione, vista di frequente contro la Spal: il giapponese sa spingere in attacco sulla destra e lo stesso può fare Dijks dall’altra parte, quindi è Medel a scendere tra i due centrali (ruolo già ricoperto in alcune edizioni recenti del Cile) per formare una linea difensiva a tre e per iniziare l’azione con un palleggio corto, spesso rasoterra, con i due laterali sulla stessa linea dei centrocampisti e un tridente puro in attacco con Orsolini, Sansone e dalla punta centrale. Soluzioni e adattamenti che rendono il Bologna ancora più imprevedibile.
Lo staff di Mihajlovic lavora per migliorare il classifico 4-2-3-1 Medel o Tomiyasu da centrali di difesa L’idea dei 4 fantasisti