Corriere di Bologna

Gli schemi di Sinisa per fare gol

- di Alessandro Mossini

Il Bologna di Sinisa Mihajlovic e del suo gruppo di lavoro ha iniziato il campionato molto bene sul piano della produzione offensiva: è mancato il cinismo sotto porta, ma le palle-gol sono arrivate con più che discreta continuità e i rossoblù dopo due giornate si trovano in testa alle statistich­e delle occasioni da rete create.

Questi numeri si possono legare solo in parte al valore relativo delle prime due avversarie, Verona e Spal, perché il Bologna 2019/20 sta sfruttando il lavoro del girone di ritorno della passata stagione e sta aumentando le frecce nella propria faretra trovando, grazie ai volti nuovi arrivati dal mercato, soluzioni diverse e alternativ­e da affiancare alle note certezze.

Nell’allenament­o di ieri mattina a Casteldebo­le, ad esempio, i rossoblù hanno lavorato su alcune varianti del 4-2-3-1 ormai consueto provando movimenti e adeguament­i che lo rendevano simile a un 4-1-4-1: lo schermo davanti alla difesa ovviamente era quello di Gary Medel, con il suo compagno di reparto — Dzemaili, visto che Poli era ai box — si affiancava a Soriano qualche metro più avanti a formare una linea di quattro elementi alle spalle della punta.Un qualcosa di similare all’assetto totalmente votato all’attacco del finale di gara contro la Spal, quando dopo il cambio tra Palacio e Medel c’era il Trenza alle spalle di Santander, con Orsolini e Sansone esterni, Soriano con licenza di attaccare lo spazio — con qualche rischio corso in mediana ma anche con l’inseriment­o valso la zuccata vincente — e Dzemaili qualtro che metro più indietro rispetto al match-winner.

Dalla passata stagione, invece, il Bologna si è portato dietro una situazione offensiva che è stata una delle armi del girone di ritorno rossoblù nella gestione Mihajlovic: la spinta di Dijks a sinistra e il terzino destro che rimane bloccato, andando a formare una difesa a tre in fase di possesso palla. Lo faceva Mbaye lo scorso anno e ora può farlo anche Tomiyasu, che nasce centrale: in questo modo il Bologna quando attacca diventa sostanzial­mente un 3-42-1 con l’ex terzino dell’Ajax che si alza a sinistra, Orsolini che si abbassa di qualche mea destra per ricevere il pallone e tentare i suoi uno contro uno e con una notevole densità in zona centrale fornita dai due mediani, da Soriano e dallo stesso Sansone che si alterna molto tra il lavoro tra le linee e quello in posizione più esterna.

Interessan­te, all’interno di questo sistema, anche lo scambio di posizioni che avviene in alcune occasioni tra Orsolini e Soriano, quando l’esterno si accentra per colpire col mancino e il trequartis­ta a volte si allarga sfruttando lo spazio lasciato libero a destra. Le caratteris­tiche dei nuovi arrivi Tomiyasu e Medel, però, hanno portato ad una nuova soluzione, vista di frequente contro la Spal: il giapponese sa spingere in attacco sulla destra e lo stesso può fare Dijks dall’altra parte, quindi è Medel a scendere tra i due centrali (ruolo già ricoperto in alcune edizioni recenti del Cile) per formare una linea difensiva a tre e per iniziare l’azione con un palleggio corto, spesso rasoterra, con i due laterali sulla stessa linea dei centrocamp­isti e un tridente puro in attacco con Orsolini, Sansone e dalla punta centrale. Soluzioni e adattament­i che rendono il Bologna ancora più imprevedib­ile.

Lo staff di Mihajlovic lavora per migliorare il classifico 4-2-3-1 Medel o Tomiyasu da centrali di difesa L’idea dei 4 fantasisti

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