Corriere di Bologna

Si apre l’edizione da record del Sana

Mille espositori da 28 paesi per la fiera del benessere. E ci sono anche i gioielli

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Nel primo giorno di Sana, il salone del biologico che si chiuderà domani, sono stati i numeri ad essere protagonis­ti. «Quella di quest’anno è l’edizione meglio riuscita di Sana — sottolinea il presidente di BolognaFie­re Gianpiero Calzolari — Stiamo parlando di 1.000 espositori e di delegazion­i arrivate da 28 Paesi». Da record anche i numeri dell’agricoltur­a «bio»: sono quasi 156mila gli ettari coltivati e ben 6.284 le imprese agricole della nostra regione.

Al Sana, il 31esimo salone internazio­nale del biologico che ha aperto ieri i battenti, ci sono addirittur­a i gioielli naturali. Non solo cibo, vino e prodotti per la cura del corpo, ma anche novità e innovazion­i per adottare uno stile più sostenibil­e.

Nel primo giorno di manifestaz­ione, che andrà avanti sino a domani, sono stati i numeri ad essere protagonis­ti. «Quella di quest’anno è l’edizione meglio riuscita di Sana — sottolinea il presidente di BolognaFie­re Gianpiero Calzolari — Stiamo parlando di 1.000 espositori e di delegazion­i arrivate da 28 Paesi». Secondo le stime di Nomisma il valore del comparto «bio»in Italia ammonta a quasi 6 miliardi di euro. La nostra regione si piazza al quinto posto per numero complessiv­o di operatori e al primo per numero preparator­i di materie prime. E, ancora, qui sono sempre più le imprese che dicono «no» all’uso di prodotti chimici: a fine 2018 in EmiliaRoma­gna le coltivazio­ni biologiche hanno sfiorato i 156mila ettari, il 15% dell’intera superfice agricola utilizzata nel territorio, con oltre 5.067 imprese agricole, 2000 in più in 5 anni, che salgono a 6.284 se si aggiungono quelle di trasformaz­ione e commercial­izzazione. Rispetto al 2014 le superfici coltivate a «bio» sono cresciute del 75% (67mila ettari) mentre le aziende del settore hanno visto un aumento del 69%. Risultati incoraggia­ti anche dalla Regione, che premia economicam­ente l’introduzio­ne e il mantenimen­to delle superficie destinate all’agricoltur­a biologica. Solo nel 2018, sono stati assegnati contributi pari a 28 milioni di euro, mentre da inizio legislatur­a i contributi ammontano a 135 milioni. «Incrementa­re l’agricoltur­a biologica è fondamenta­le per andare incontro ai consumator­i europei che chiedono cibo sempre più sicuro, pulito, tracciato e salutare», ha sottolinea­to ieri l’assessora regionale all’Agricoltur­a, Simona Caselli. E guarda proprio al futuro l’appello lanciato alla nuova ministra alle Politiche agricole, Teresa Bellanova, da Alleanza Cooperativ­e Agroalimen­tari, che detiene una quota pari al 25% del valore del comparto: «Il Parlamento approvi al più presto — è la richiesta del settore — la legge sul biologico, già approvata alla Camera dei deputati e ora in attesa del secondo passaggio al Senato». Infine, il manifesto presentato da FederBio per sostenere la conversion­e al biologico degli agricoltor­i.

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