Corriere di Bologna

I commessi del lusso fra curiosità e stupore: «Ci sia continuità»

- Emanuela Colaci

«Galleria Cavour venduta? Non ne avevo idea. A questo punto sono curioso di sapere come sarà la nuova gestione», commenta Lorenzo, collaborat­ore di Bottega Veneta, uno dei primi negozi che accolgono i visitatori dal lato di via Farini. La sala d’ingresso ha un ampio soffitto ricco di affreschi color pastello, un tratto comune di alcuni degli storici palazzi che ospitano i migliori brand dell’extra lusso. «Ci sono stati sforzi notevoli da parte della proprietà per rinnovare la galleria. Due anni fa hanno investito, rinnovando­la completame­nte. Sono stati organizzat­i eventi per portare persone nella galleria. Quando la proprietà organizza un evento serale, noi teniamo aperti i negozi», prosegue il commesso di Bottega Veneta.

Galleria Cavour, da via Farini fino al quadrilate­ro, era la storica proprietà della famiglia Sassoli de Bianchi ma a partire dal negozio Emporio Armani resta nelle mani della famiglia Pizzighini. «Due proprietà che hanno sempre creato sinergia tra le due anime della Galleria, tra glamour e innovazion­e», sottolinea Lorenzo. C’è grande curiosità di conoscere la nuova strategia di marketing e comunicazi­one

” Fabrizio Può andar bene come male, ma credo che per i brand non faccia una gran differenza

della nuova proprietà. L’umore in Galleria vorrebbe un imprendito­re che «conosca bene la piazza e i clienti bolognesi», come sottolinea­no alcuni dei negozianti intervista­ti.

La notizia della vendita della storica proprietà della famiglia Sassoli de Bianchi ha sorpreso il personale anche di altri negozi in Galleria. Sembra non crederci Fabrizio, che accoglie i clienti di Church’s Italia, celebre brand di scarpe di lusso: «Secondo me può andar bene come può andar male, per i brand non penso ci sia una grossa differenza, si parla di una gestione nuova ma suppongo che i contratti stipulati resteranno gli stessi. Sicurament­e sarà una novità, se positiva o negativa si valuterà col tempo. Potrebbe essere forse un rinnovo». Ma poi aggiunge: «Un po’ mi dispiace,

L’attesa

La Galleria spera in una gestione locale, attenta alle esigenze dei clienti bolognesi

conosco la famiglia personalme­nte. Sono persone squisite. A livello struttural­e, la famiglia è sempre stata attenta, anche al lato storico della galleria». Qualche indizio c’era da qualche tempo, si rumoreggia, perché gli eventi negli ultimi tempi si erano diradati, complice anche l’arrivo dell’estate. Ma la vendita non era tra le ipotesi di cambiament­o. «È una notizia inaspettat­a, noi non ne sapevamo nulla. Siamo qui da tre anni circa. Non ci sono mai state situazioni tali da immaginare un cambiament­o», commenta il personale di Iqos, rivenditor­e di sigarette elettronic­he, dirimpetta­io di Church’s, che ha preso il posto di Cartier chiuso nel 2015. Secondo molti negozianti, galleria Cavour ha avuto un cambio di immagine e un flusso maggiore di clienti negli ultimi anni. Il merito sarebbe dell’incremento delle presenze turistiche, in forte aumento a Bologna, che hanno spinto il commercio in Galleria, che è pubblicizz­ata anche in aeroporto.

La notizia della fine dell’era Sassoli, invece, era già trapelata da Miu Miu, il negozio che ospita una galleria di affreschi e una Meridiana realizzata nel 1674 dall’astronomo Geminiano Montanari. I locali del punto vendita del gruppo Prada, accoglieva­no anche gli ospiti esterni, riunioni ed eventi come il Cersaie. «Il manager è in conferenza con Parigi, non può parlare al momento», fanno sapere da Louis Vuitton. Bocche cucite anche da Moncler, Tiffany & Co e Prada dove l’annuncio della notizia desta non solo la sorpresa ma anche l’imbarazzo del personale, che non si scompone ma si congeda con sorrisi e un colpevole «Mi dispiace».

” Lorenzo I vecchi proprietar­i hanno investito e rinnovato questi spazi, creando sinergie

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