«La bastarda della Carolina» Dorothy Allison e le storie di sopravvivenza al Centro delle Donne
L’incontro
La settantenne scrittrice americana Dorothy Allison si definisce «una femminista, una cantrice della working class, un’espatriata del Sud e, qualche volta, una poeta e una persona felicemente rinata californiana». Una scrittrice di culto negli Stati Uniti, per le sue opere di poesia, per la pluripremiata raccolta di racconti Trash (1988) e, soprattutto, per il bestseller La bastarda della Carolina, portato sugli schermi nel 1996 da Anjelica Huston con Jennifer Jason Leigh e pubblicato in Italia da Minimum Fax a 26 anni dalla prima uscita. Dopo che negli Usa era stato censurato perché ritenuto troppo crudo, in sua difesa si schierarono anche lo scrittore Stephen King e la moglie Tabitha, che distribuirono
copie del volume nelle biblioteche del Maine perché potesse essere letto gratuitamente. La scrittrice, in arrivo dal Festivaletteratura di Mantova, sarà ospite oggi alle 18 del Centro delle Donne nell’aula di Santa Cristina di Piazzetta Morandi, in dialogo con Margherita Giacobino e Alessandra Sarchi. «Racconto storie per dimostrare che ero destinata a sopravvivere, pur sapendo che non è vero - dice Allison Sono qui per rivendicare la mia vita, la morte di mia madre, le nostre sconfitte e i nostri trionfi, per dar loro un nome, per me. Sono qui per rivendicare tutto ciò che so, e ci sono solo due o tre cose che so di sicuro».