Regionali, primo test di piazza
La Lega con i banchetti in centinaia di comuni per la Borgonzoni. FI e FdI pronti all’alleanza
Banchetti in 150 Comuni della regione per lanciare la «campagna d’Emilia» e la candidatura di Lucia Borgonzoni a governatore. La Lega dà il via ufficiale in questo weekend alla campagna elettorale, ma il suo leader, Matteo Salvini, non toccherà il capoluogo né le altre grandi città. Oggi sarà solo a Cento, Vignola e nel Piacentino. Ma «da lontano» ieri ha già mandato il suo messaggio anche a quegli elettori — che a Bologna non mancano, stando agli umori raccolti fra i banchetti — rimasti un po’ delusi dalla sua mossa di rompere il governo. «Vinceremo», ne è certo Salvini. Ma ieri a Bologna si sono dati appuntamento anche gli alleati del Carroccio, Fratelli di Italia e Forza Italia. Questi ultimi sul nome della Borgonzoni, non pongono veti. I primi invece frenano: «Non contano i nomi ma il metodo».
Poco più di un mese dopo il Papeete di Milano Marittima Matteo Salvini torna in regione, ma questa volta sceglie l’Emilia per aprire la campagna elettorale di Lucia Borgonzoni. E oltre che dalla Romagna, l’ex vicepremier si tiene alla larga anche dalle grandi città, iniziando la giornata in mattinata a Caorso (Piacenza), per poi toccare nel primo pomeriggio Vignola e subito dopo Cento. «Come in Umbria», arringa i suoi su Facebook, «dopo 70 anni manderemo a casa il Pd e faremo chiarezza totale sugli orrori di Bibbiano, che qualcuno oggi vorrebbe minimizzare e insabbiare».
Sono 150 i Comuni dove la Lega ha scelto di piantare tra ieri e oggi i suoi banchetti, una campagna d’ascolto per verificare (e far sentire) che aria tira tra la gente dell’Emilia-Romagna dopo la caduta del governo gialloverde e la nascita del nuovo esecutivo targato Pd-M5S. E anche per far conoscere ai potenziali elettori la senatrice bolognese candidata a guidare la Regione: ma ieri ai banchetti nessuno l’ha vista. «Nessun mistero, aveva degli incontri, è un
” La voce della gente Salvini ha commesso una leggerezza rompendo, pensavamo fosse meno ingenuo
sottosegretario uscente (ai Beni culturali, ndr)», spiega Eugenio Zoffili, l’uomo che Salvini ha scelto come responsabile della campagna elettorale per queste elezioni Regionali. Toccherà a lui mettere a sedere nei prossimi giorni Forza Italia e Fratelli d’Italia, i due alleati di centrodestra che dopo la caduta dell’asse gialloverde hanno iniziato ad alzare la posta in gioco. Una decisione, quella di staccare la spina al governo con i 5 Stelle, che al banchetto allestito a pochi passi da piazza Maggiore il popolo leghista dice di non aver compreso fino in fondo, seppure la fiducia in Salvini resti intatta.
«È stato ingenuo», «pensavo fosse più furbo», «ha commesso una leggerezza», «ha sbagliato», sono i ragionamenti che si fanno tra una firma per prenotare il posto in pullman per la manifestazione a Roma del 19 ottobre e l’iscrizione al partito con tanto di tessera da infilare nel taschino. Ma è più una tirata d’orecchie bonaria, la sgridata di chi ha già perdonato e vuole subito tornare alle urne proprio per votare Lega. «Salvini tornerà, vedrete, anche se non subito — ne è certa una pensionata di mezza età —, magari se ascoltasse un po’ più i consigli di Berlusconi…». Sì, perché non sono pochi quelli che si dichiarano elettori leghisti che prima dell’arrivo di Salvini votavano Forza Italia. E non sono per nulla intenzionati a tornare indietro, nonostante la mossa agostana del nuovo leader. Perché per Doriano, libero professionista, «è l’unica persona che può mettere a posto un Paese dove vige l’anarchia».
Con queste premesse Borgonzoni scende ufficialmente in campo contro il presidente uscente Stefano Bonaccini, una campagna elettorale che non si sa quanti mesi durerà, visto che la data delle elezioni (da novembre a gennaio) non è ancora stata fissata. Ma il Pd sposa il timing della Lega e nel giorno dei banchetti sparsi un po’ in tutta l’Emilia-Romagna, si fa sentire con il suo segretario regionale Paolo Calvano. «La Lega cosa vuole per il futuro della nostra Regione? Alzarsi gli stipendi come ha fatto a Ferrara dopo essersi insediata in Comune?
L’assenza della protagonista Borgonzoni, la cui candidatura nei fatti ieri è stata ufficializzata, non si è vista in città. «Aveva degli altri appuntamenti», fa sapere lo staff
Mandare gli operai di una azienda in crisi in Russia come suggerito dal sindaco leghista di Sassuolo? Schierarsi contro i diritti delle persone come i loro consiglieri regionali?», si chiede. «Gli emiliano-romagnoli — conclude — si meritano di meglio».