Corriere di Bologna

LA SCUOLA CHE PROMUOVE TUTTI COSÌ NON SI AFFRONTA IL FUTURO

- Gualtiero Pelli, Antonio Bovenzi, © RIPRODUZIO­NE RISERVATA Lettera firmata, Luciano Adelfi, Giovanni Pini,

Stanno per riaprire le scuole e mi domando cosa ci vuole ancora per capire che o si torna ad essere severi nei voti oppure le cose andranno sempre peggio, anche per i giovani. Leggo sempre il Corriere: Galli della Loggia non si risparmia con i suoi avvertimen­ti. Non abbiamo bisogno del «tutti promossi» ma devono essere promossi soltanto quelli che lo meritano. Io la vedo così e pazienza se anche lei mi dirà che sono un vecchio superato, o ancora peggio.

FAENZA

Gentile signor Pelli, stia tranquillo, non glielo dirò. Per il semplice motivo che la penso come lei, e non per solidariet­à anagrafica, sia chiaro. È normale che i polli siano più numerosi delle aquile. Il guaio comincia quando troppi, a prescinder­e dall’età, pensano di potere volare e osare dove, appunto, volano e osano solo le aquile. Anche per questo, mi riferisco alla politica, finiscono per andare a sbattere. Ma guardiamo alla scuola, dove si gioca la scommessa sul futuro. Stando ai voti, vien fatto di pensare che siamo in una botte di ferro, per quanto riguarda il futuro collettivo. Invece no, gli studenti non sono tutti dei fenomeni, come dimostra l’Invalsi. Sono troppo generosi gli insegnanti e il sistema scolastico soprattutt­o al sud. Non voglio fare polemiche. Mi limito a

famiglie, mantenere uno studente universita­rio in città come Roma, Milano o Bologna rappresent­a spesso un insormonta­bile onere finanziari­o.

BOLOGNA

Il Parco XI Settembre è l’unico grande parco del centro storico, uno spazio bellissimo scelto dalle famiglie a tutte le ore del giorno: la mattina è l’isola felice dei bambini ragionare sul futuro di ragazzi e ragazze con molte aspettativ­e che resteranno tali. Gli italiani non vogliono più fare certi lavori, cosa comprensib­ile quando hai in una mano un rotondo titolo di studio e nell’altra il rinforzo economico dei genitori. In altre parole, le spalle coperte. Ma le cose stanno cambiando, anzi sono già cambiate. Perché il pezzo di carta è diventato patrimonio diffuso mentre quello familiare sta logorandos­i causa crisi. Si allunga la vita media, quindi si dilata il rischio di far fronte con i risparmi alla perduta autosuffic­ienza. La potenziale eredità dei nonni evapora mese dopo mese quando occorre pagare la retta della loro casa di riposo, molte famiglie benestanti si logorano causa malattia o per i ribaltoni imposti dallo sboom economico. I nipotini si ritroveran­no senza scudo e nella necessità di contare soltanto su un traballant­e e selettivo mercato del lavoro. Saranno attrezzati? La scuola avrà dato la capacità di mettersi in gioco, con robusto spirito d’iniziativa? Domande importanti, in un mondo dove i posti di lavoro garantiti saranno sempre meno. In conclusion­e, ringraziam­o quegli insegnanti che non elargirann­o facili illusioni, gratifican­do se stessi e gli studenti con un buonismo fasullo. Solo quelli severi e giusti, però capaci di infondere passione, li preparano al domani.

Parco XI Settembre

I tombini insufficie­nti

che ancora non vanno a scuola e il pomeriggio si riempie coi più grandi subito dopo il suono della campanella.

C’è però un «ma»: questo parco bellissimo è mal tenuto, sporco soprattutt­o la mattina e nei fine settimana e poco presidiato dal punto di vista del rispetto delle regole da parte dei padroni di cani che scorrazzan­o spesso liberi anche nell’area giochi dei bambini.

Caro sindaco e caro presidente di Quartiere, non sarebbe il caso di prevedere un servizio di pulizia mattutino prima dell’apertura dei cancelli, anche di sabato, e introdurre cartelli che vietano ai cani di spingersi nell’area bimbi per evitare di spaventarl­i inutilment­e? Infine, l’area bimbi: per essere un parco molto frequentat­o è un po’ povero di giochi: solo uno scivolo e un castello. Sarebbe bello che ci fosse qualche attrazione gratuita in più. Grazie.

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Caro sindaco, mi rivolgo a lei perché non so a chi rivolgere questa semplice domanda. Perché tutte le volte che piove, e spesso piove molto forte, anzi diluvia proprio, si allagano parti delle nostre strade? Lei mi dirà perché precipita troppa acqua tutta insieme e le fogne non riescono a smaltirla. Può essere. Però mi chiedo perché in certe strade l’acqua fluisce bene nei tombini e in altre no. Mi pare che certi tombini siano praticamen­te stati tombati dalle ditte che asfaltano le strade. Le aperture a fianco dei marciapied­i sono diventate spesso poco più che fessure. Non si possono quindi ripristina­re nel loro stato originale? Forse l’acqua scorrerebb­e meglio.

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Rotonda Zanardi

Buongiorno, volevo segnalare le code quotidiane prodotte dai lavori per la nuova rotonda di via Zanardi. Il Comune aveva indicato l’8 agosto come fine lavori. Ebbene, è passato già un mese e i lavori continuano. E con loro le file verso il centro, anche per la chiusura di via Bovi Campeggi. Quando finirà la pena?

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