Corriere di Bologna

«Non è stata l’ultima volta» Nel flop azzurro al Mondiale Beli si prende colpe non sue

- di Marco Madonia

«Ho giocato una pessima partita, mi prendo la responsabi­lità. Molta parte della pessima prestazion­e è colpa mia, mi dispiace». Così Marco Belinelli dopo il ko contro la Spagna che agli azzurri è costato il Mondiale con la consolazio­ne del pass preolimpic­o per tenere accessa la fiammella di un posto a Tokyo. Alla fine nel banco degli imputati si è accomodato uno che ha vinto un titolo Nba con gli Spurs, uno scudetto con la Fortitudo e giocato da una quindicina d’anni ai massimi livelli del basket mondiale. Belinelli ha chiuso con 3 su 16 dal campo (18.8%), 2 palle perse e meno 7 di

plus minus. Le statistich­e non dicono, però, che il quinto marcatore della storia azzurra nei 31 minuti e 27 secondi in campo ha dovuto attaccare, difendere sui migliori avversari, portare palla, fare le pentole e pure i coperchi. Quando nell’ultimo quarto l’Italia faceva fatica a superare la metà campo lo schema era semplice. Palla a Beli a pochi secondi dalla fine dei 24 e poi fatti suoi. Sbagliare partita ci sta, può capitare anche a lui. Ma se la Nazionale dipende quasi solo dal talento di San Giovanni forse il problema non è lui. Il giorno dopo la disfatta l’umore è un po’ migliorato. «Il prossimo sarà un anno decisivo, spero di firmare un contratto importante in Nba ma quando giochi queste partite, con la maglia dell’Italia, è sempre diverso. Questa non è stata l’ultima apparizion­e. Mi assumo tutte le colpe, ho giocato male, dispiace ma si va avanti. Starò male a lungo ma sono tiri che so che devo prendere, non ho paura e l’ho dimostrato anche in passato». Ecco appunto.

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