Corriere di Bologna

«I colpi Medel e Tomiyasu Così si può arrivare ottavi» Bazzani dà i voti al Bologna

L’ex bomber: «Il mercato è da 7». E sulla Effe: «Serve umiltà»

- Di Alessandro Mossini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ora sfrutta le due corsie e con Medel che scende sulla linea dei difensori può attaccare coi terzini su entrambe le fasce: in quest’ottica l’arrivo del cileno è stato molto prezioso».

Pronti, via e Medel è titolare.

«È un grande giocatore, un altro Palacio in un’altra zona di campo. Uno che arriva e nel giro di 48 ore, dopo mezzo allenament­o, legge già le situazioni, la partita e capisce cosa vuole l’allenatore dimostra il suo curriculum. La sua carriera parla per lui e uno così serviva in una squadra con tanti giovani di qualità futuribili. Rispetto a Pulgar hai perso qualcosa in qualità, in particolar­e sui piazzati, ma sotto altri aspetti il Bologna ci ha guadagnato. Medel non ha il lancio illuminant­e ma un passaggio di dieci metri sa farlo e in questo Bologna la qualità la danno i quattro giocatori offensivi». mi pare che ci siano sette-otto squadre superiori al Bologna, ma anche sette-otto inferiori. Il Bologna si attesta attorno al decimo posto: se fai molto bene puoi arrivare ottavo se fai male dodicesimo».

È una serie A divisa in tre gruppi da 6-7 squadre?

«Sì, con il Bologna nella fascia di mezzo: ha inserito giovani di prospettiv­a e ha doppi ruoli coperti. Le squadre della fascia centrale non hanno a che fare con la lotta per la salvezza, dove vedo ad esempio Lecce, Brescia, Spal, Udinese e Verona. C’è la Fiorentina che ha fatto un mercato importante ma è nuova ed più indietro dei rossoblù, il Sassuolo ha fatto un bel lavoro ma non lo vedo ancora superiore al Bologna. Nella stessa fascia metterei anche Parma e Samp, con questi ultimi che mi paiono in difficoltà».

Tra poco riparte anche la serie A di basket. Che si aspetta dalla sua Fortitudo?

«Sulla carta la squadra ha tutte le chance per giocarsi la salvezza. Mi pare si sia fatto un bel lavoro, in base alle possibilit­à del club. Poi, dopo dieci anni di assenza dalla serie A, bisogna essere umili e andarci con i piedi di piombo: la chiave sarà gestire la pressione dell’ambiente Fortitudo e Bologna in generale, in particolar­e nei momenti duri che in A1 è normale che ci siano. Potrà accadere di infilare due o tre ko in fila, cosa che in A2 non è quasi mai successa: saranno i momenti più importanti e tutti dovranno essere bravi a compattars­i».

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