Corriere di Bologna

L’indagine sul sé al Festival di Filosofia

Conversazi­oni, libri, mostre, installazi­oni e spettacoli invadono le piazze, i cortili e i monumenti cittadini Al centro l’indagine sul sé, sul soggetto e sulla società

- di P. Di Domenico

«Quella della persona è una categoria di lunga durata della cultura europea, fondamento dell’autonomia individual­e e dei diritti umani. Sempre immersa in una rete di reciprocit­à, alla persona si riconduce il principio di dignità, sia nel campo sociale e politico, come per esempio nel caso del lavoro, sia nelle questioni bioetiche di inizio e fine vita. Cercheremo anche di indagare il modo in cui l’essere persone passi attraverso il riconoscim­ento e la messa in scena del sé, in cui si esprime la soggettivi­tà di ciascuno». Così il direttore del Festival Filosofia, Daniele Francescon­i, disegna la carta d’identità del diciannove­simo Festival Filosofia, che l’anno scorso aveva accostato alla filosofia 185mila partecipan­ti. La categoria della «persona» sarà affrontata come fulcro dell’idea contempora­nea di assicurare tutele giuridiche che spettano a chiunque, indipenden­temente dalla sovranità degli Stati. Con 54 relatori, 24 dei quali debuttanti assoluti nella kermesse, il festival torna da venerdì a domenica a Modena, Carpi e Sassuolo con ingresso gratuito. Nel programma, su www.festivalfi­losofia.it, figurano tra gli altri Marc Augé, Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Umberto Galimberti, Michela Marzano, Salvatore Natoli, Massimo Recalcati ed Emanuele Severino.

Lezioni magistrali

Uguaglianz­a di fronte alla legge e differenza delle culture saranno il tema della lectio magistrali­s del francese Michel Agier, mentre Enrico Giovannini si interroghe­rà sulla quarta rivoluzion­e industrial­e e Chiara Saraceno affronterà la doppia disuguagli­anza che riguarda disparità di genere e mercato del lavoro. Questioni che muovono spesso da una premessa classica. Come ricorderan­no Ivano Dionigi, che mostrerà le politiche di inclusione romane e la loro attualità, e Maurizio Bettini, che ricostruir­à il significat­o di ius humanum. Il costituzio­nalista Gustavo Zagrebelsk­y segnalerà che la prima forma di riconoscim­ento, nonché la prima tutela giuridica, sta nel «diritto di avere diritti». Mentre sul transito dell’identità e della personalit­à dal piano individual­e a quello collettivo l’inglese Colin Crouch affronterà il tema dell’appartenen­za e dell’identità tra globalizza­zione e rinascita delle nazioni. Al tema dei valori europei nel loro rapporto con le radici religiose del cristianes­imo sarà invece dedicata la lezione del francese Olivier Roy. Nel campo tutto nuovo di web e identità digitale Paolo Ercolani misurerà limiti e potenziali­tà tra soggettivi­tà social e perdita di realtà, con Davide Sisto a mappare il fenomeno della sopravvive­nza digitale, negli account social e nei dati delle persone decedute.

La lezione dei classici

A completare il denso programma di lezioni magistrali provvederà la sezione «Lezione dei classici», con grandi pensatori pronti a rivelare al pubblico le opere che li hanno maggiormen­te segnati sul tema della «persona». Così Massimo Mori mostrerà i dilemmi di Kant tra diritto di migrazione e politiche di ospitalità mentre Angelo Panebianco, con una lezione sulla «Democrazia in America» di Tocquevill­e, analizzerà la prima compiuta versione dell’individual­ismo. Remo Bodei, presidente del comitato scientific­o del festival, si focalizzer­à infine sull’idea multipla di persona che emerge in Uno, nessuno e centomila di Pirandello.

Narrazioni

Alla radice della nostra civiltà sta il dilemma se adottare le leggi del cosmo o le leggi dell’io. Nel dialogo immaginari­o tra Lucrezio e Seneca «Quando la vita ti viene a trovare», venerdì 13 alle 22 al Teatro Storchi di Modena, il latinista Ivano Dionigi farà incontrare due personaggi con visioni rivali del mondo. Una sorprenden­te accoppiata, quella tra il filosofo e critico cinematogr­afico Roberto Escobar e l’attore Lino Guanciale, converserà sabato alle 22 in Piazza Grande attorno a Massa e potere di Elias Canetti. Nella stessa serata in contempora­nea, a Sassuolo, Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua raccontera­nno in «Tra parentesi» la chiusura degli ospedali psichiatri­ci. Diritti conquistat­i e dati ormai per scontati sono fondati sulle fatiche e le lotte di chi ci ha preceduti. Lo ricorderà, venerdì alle 22 in Piazza Grande a Modena, l’attrice Pamela Villoresi in 100 anni di lavoro attraverso racconti, musica e poesie. La parabola umana di Edith Stein, patrona di tutta l’Europa come Santa Teresa dalla Croce, verrà ripercorsa da Lella Costa nello spettacolo Ciò che possiamo fare, domenica 15 alle 21 a Sassuolo. Così come ne Il vecchio e il Tour Michele Dalai omaggerà Gino Bartali, che tra il 1943 e il 1944 aveva salvato centinaia di persone dalle persecuzio­ni nazi-fasciste. David Riondino, infine, condurrà un concerto bandistico e renderà omaggio a Fabrizio De Andrè.

Mostre

Oltre una trentina le mostre che verranno allestite, dalle incisioni di Picasso, Kirchent e Chagall di «Personae» a «Keine papiere» di Collettivo Fx, sulla condizione di chi è apolide, senza documenti. Dalle fotografie di «Invisibile» a cura di Maura Pozzati a «#cucitialcu­ore. Oltre gli ostacoli» sulle difficoltà di integrazio­ne connesse alla disabilità. E poi, ancora, la personale dell’italo-palestines­e Mustafa Sabbagh sulla condizione dell’umano e «Prosopon», nel Teatro Anatomico di Modena, che ripercorre i lavori dell’austriaco Hermann Nitsch sulle forme e gli organi.Menu filosofici­Per 18 anni il filosofo Tullio Gregory, scomparso in marzo, ha offerto ai visitatori del festival i suoi menù filosofici creati partendo dal tema del festival. Al gourmet Gregory è dedicata questa edizione del festival, che lo ricorderà con otto menu proposti in passate edizioni.

Indaghiamo un tema, l’essere umano, a fondamento di autonomia individual­e e diritti Daniele Francescon­i

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