Corriere di Bologna

Festa dell’Unità, I Cinque Stelle disertano l’invito

Inviti non raccolti per la kermesse ancora in corso al Parco Nord

- B. P.

Se a Roma il governo ottiene la fiducia alla Camera, da queste parti l’asse tra Pd e 5 Stelle stenta a decollare.

Due elementi spiegano bene il clima che si respira lungo la via Emilia tra le due forze politiche, anche in vista delle Regionali. Il Movimento 5 Stelle ha declinato tutti gli inviti del Pd a partecipar­e alla Festa dell’Unità di Bologna in corso al Parco Nord, mentre a Imola è il Pd a ricambiare chiudendo le porte a qualsiasi tipo di collaboraz­ione con la sindaca dei 5 Stelle Manuela Sangiorgi, giudicata senza troppe cortesie «incapace e arrogante».

Il Parco Nord poteva rappresent­are il primo spazio politico per un inedito confronto, o almeno questa era l’intenzione della Federazion­e bolognese che si era tenuta una data libera, quella di sabato scorso, per poter infilare in corso d’opera un dibattito con un esponente del M5S. Tentativo andato a vuoto e che difficilme­nte verrà replicato da qui al 23 settembre, quando la kermesse dem chiuderà i battenti. Certo, gli organizzat­ori si mostrano flessibili nel caso si presentass­e l’opportunit­à, ma le speranze sono davvero poche. «Con un governo che sta per nascere è troppo presto», spiega il responsabi­le del programma della Festa Marco Monesi. Ma non è solo un problema di impegni istituzion­ali, perché gli inviti sono stati rivolti anche ad alcuni pentastell­ati bolognesi, pare anche al capogruppo comunale Massimo Bugani, esponente di punta dei 5 Stelle a livello nazionale. Il motivo è semplice ed è tutto politico: per presentars­i in casa dell’ex nemico ora divenuto alleato serve ancora del tempo. A maggior ragione a Bologna dove consiglier­i comunali del Movimento 5 Stelle come Marco Piazza e Elena Foresti hanno votato contro l’accordo di governo nel voto online sulla piattaform­a Rousseau. Il Pd a dire il vero ci ha provato in tutti i modi, anche attraverso i suoi canali nazionali, a portare in via Stalingrad­o almeno un ministro dei 5 Stelle ma senza successo.

Non è solo il M5S però a vivere con difficoltà questa nuova fase politica. Escluso, almeno per ora, un possibile dialogo tra le due forze in chiave anti Lega alle Regionali, non ci sono neppure le basi per un clima più disteso a Imola, l’unico Comune in regione dove i 5 Stelle sono al governo della città con la Sangiorgi. E il Partito democratic­o all’opposizion­e per la prima volta dal dopoguerra. Poco importa se è nato il governo gialloross­o, lungo il Santerno il Pd non farà da «stampella» alla giunta pentastell­ata, come ha messo in chiaro il segretario cittadino Marco Panieri. Perché l’operato della sindaca finora è stato caratteriz­zato da «incapacità e arroganza», e anche perché il feeling che c’è sempre stato con la Lega secondo il Pd non si è affatto interrotto.

Ma fosse solo questo. A bruciare c’è anche «la campagna d’odio fatto contro di noi dal Movimento 5 Stelle», che Panieri non vuole chiudere in un cassetto. A partire da quel «partito di Bibbiano» che soprattutt­o ai piani alti del Pd stanno provando a dimenticar­e. Tutto è invece po’ più complicato a Imola, intanto perché la storica sconfitta del Pd è del giugno dell’anno scorso, quindi tutto sommato recente. E poi perché la sindaca viene considerat­a in seria difficoltà dagli avversari, avendo cambiato in poco più di un anno la cifra record di cinque assessori (su sette).

Secondo il vicepresid­ente del Consiglio comunale, il dem Fabrizio Castellari, anche i «referenti locali del M5S» sarebbero insoddisfa­tti della Sangiorgi. «Quando si votano le delibere — ha spiegato — manca sempre il numero di consiglier­i di maggioranz­a necessario per votarne l’immediata eseguibili­tà». E se quindi è davvero questo lo stato dell’arte, perché correre in suo soccorso? E infatti nessun dem locale è disposto a farlo, nemmeno in nome degli accordi romani.

Accordo «giovane»

A frenare la partecipaz­ione dei nuovi ministri il fatto che il governo stia chiedendo la fiducia proprio in questi giorni

Il caso Sangiorgi

A Imola, dove la sindaca è del M5S, il Pd si trova nella posizione opposta. Ma assicura: «Non faremo da stampella al Comune»

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La Festa dell’Unità è in pieno svolgiment­o la kermesse dem che si chiuderà tra una settimana: sabato è prevista l’intervista con il sindaco Merola, la domenica successiva sarà la volta del segretario nazionale Nicola Zingaretti

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