Comincia la scuola con il boom dei supplenti
Lunedì tutti in classe, ma con pochi prof di ruolo
Lunedì si comincia: suonerà la prima campanella per tutti gli studenti dell’Emilia-Romagna. Sarà un altro anno malato di «supplentite», anzi, molto più dell’anno scorso, dicono senza dubbi i sindacati della scuola. Le carenze più gravi nella scuola secondaria, di primo e secondo grado, dove sono più di 1.000, solo a Bologna, i posti che verranno coperti da supplenti. Il sostegno resta uno dei punti più critici nelle scuole bolognesi, così come in tutto il Paese: non ci sono più docenti specializzati. Altro punto debole: i collaboratori scolastici.
«Sarà un anno malato di “supplentite” più degli altri». L’avvio del nuovo anno scolastico è alle porte: lunedì tutti gli studenti bolognesi entreranno a scuola per il loro primo giorno dopo le vacanze estive. Ma i sindacati, numeri alla mano, non hanno dubbi: ci saranno moltissimi supplenti, soprattutto alle medie e alle superiori, l’ordine scolastico che andrà probabilmente più in affanno per la mancanza di docenti di ruolo. E il sostegno si conferma, anche per l’anno scolastico alle porte, una delle note più dolenti per gli istituti per la mancanza di docenti specializzati nel seguire bambini e ragazzi disabili o con problemi di apprendimento.
In questi giorni i sindacati si sono riuniti per la consueta assegnazione delle supplenze per i posti rimasti vuoti (per esaurimento delle Gae, le Graduatorie ad esaurimento, per il ritardo nei concorsi, per la corsa alla pensione dei docenti Quota 100) nelle scuole di ogni ordine e grado. «Stiamo assegnando proprio in questi giorni le supplenze — spiega la segretaria provinciale della Cgil Scuola, Susi Bagni — e c’è davvero un mare di posti da dare, va un po’ meglio nell’infanzia e nella primaria, mentre nella secondaria e nel sostegno è un vero incubo. Stessa situazione drammatica nel personale Ata». Bagni, per esemplificare la situazione, snocciola i numeri ufficiali dei posti per le supplenze: nella scuola dell’infanzia, dove i numeri sono bassi perché la maggior parte del personale è comunale, ci sono 35 posti interi, 25 spezzoni (dove per spezzone si intende un «blocco» di ore, non ore singole) e 56 posti per il sostegno. Nella primaria ci sono 169 posti interi, 121 spezzoni e 406 posti di sostegno. Nelle medie ci sono 213 posti interi, 383 spezzoni e nel sostegno 210 posti interi e 72 spezzoni. Soffre le carenze di stabilità maggiori del personale docente la scuola superiore: 452 posti interi e 632 spezzoni da assegnare a supplenti e nel sostegno 190 posti interi e 37 spezzoni.
Non è che la situazione migliori, anzi, per il personale Ata, soprattutto per quanto riguarda i collaboratori scolastici. Se per il ruolo di assistente amministrativo serviranno 98 posti interi e 67 spezzoni e per quello di assistente tecnico 39 posti interi e 8 spezzoni, a coprire i posti dei collaboratori scolastici quest’anno nelle scuole bolognesi saranno 292 supplenti per il posto intero e 100 supplenti per gli spezzoni. «Con questi numeri — dice senza possibilità di appello Susi Bagni — è chiaro che la situazione rispetto all’anno scorso è ulteriormente peggiorata. E ovviamente la caduta improvvisa del Governo non ha fatto che complicare le cose. La situazione che si verificherà in questo nuovo anno scolastico è un disastro annunciato, vogliamo incontrare al più presto il nuovo ministro all’Istruzione».
I sindacati andranno a Roma a chiedere che il nuovo Governo giallorosso dia continuità agli impegni che si era da poco preso il ministro Bussetti per garantire, anche se in minima parte, la stabilizzazione di un certo numero di precari della scuola. «La situazione è davvero emergenziale», conclude la Cgil.
Il punto che maggiormente preoccupa il segretario provinciale della Cisl Scuola, Arturo Cosentino, è quello del sostegno. «La scuola quest’anno — dice — partirà con tante difficoltà, ma la criticità che ritengo più grave è quella sul sostegno. Solo sulla primaria, stanno assegnando in questi
giorni più di 400 posti a supplenti». Che non è l’unico problema: «A livello regionale su 10.000 posti di sostegno, solo il 10% è coperto da specializzati. Questo vuol dire che la maggior parte di questi posti sarà nella disponibilità dei presidi». Nelle medie e nelle superiori, invece, «le graduatorie a esaurimento sono svuotate e per alcune classi di concorso non ci sono più docenti, quindi le cattedre andranno a insegnanti di terza fascia senza esperienza. Per non parlare degli Ata: sono stati messi in ruolo pochissimi posti. Servono subito concorsi ordinari e straordinari o la scuola non ce la fa».