Corriere di Bologna

Regionali, prove d’intesa Pd-M5S

Al lavoro i pontieri Calvano e Bertani. Pure il sindaco Merola si spende: «Il vento è cambiato»

- Persichell­a

I canali di dialogo sono aperti, in viale Aldo Moro come a Palazzo d’Accursio. E in attesa di capire se si voterà davvero a novembre, le prove di avviciname­nto fra Partito democratic­o e Cinque stelle anche per la sfida delle Regionali si fanno più concrete.

I canali di dialogo sono aperti, in Regione e in Comune. Anche perché, con l’ipotesi, prima scartata e ora ritornata in campo, di andare al voto per le Regionali a novembre, non c’è tempo da perdere. Né per il Pd tantomeno per il M5S che non ha ancora individuat­o il suo candidato. Così in queste ultime 48 ore si è intensific­ato il lavoro delle diplomazie da entrambe le parti. In Regione il canale aperto interessa il segretario regionale dem Paolo Calvano e i consiglier­i regionali del M5S, a partire dal capogruppo Andrea Bertani. In Comune il sindaco Virginio Merola, che si sta spendendo in prima persona per la buona riuscita dell’operazione, ne ha parlato con il capogruppo pentastell­ato Massimo Bugani. Risultati concreti ancora non ce ne sono e non possono essercene perché per i 5 Stelle è una partita che deve essere sbloccata a livello nazionale. In questi primi contatti, però, il Pd non ha registrato un pregiudizi­o da parte dei 5S locali, e non è poco rispetto alle dichiarazi­oni ufficiali che dicono altro. D’altronde far saltare questa operazione porterebbe a un paradosso: un governo nazionale a guida Pd5Stelle e il grosso delle regioni in mano al centrodest­ra a trazione leghista. Un rischio che il Pd avverte nettamente ma che non sfugge neppure al M5S. Si tratta quindi di un’operazione più ampia, che potrebbe riguardare pure le altre regioni al voto nel 2020. Per il futuro di viale Aldo Moro però il tempo stringe, a maggior ragione se la decisione di Bonaccini sarà di portare gli emiliano romagnoli a votare, come accadde nel 2014, a novembre (il 17 o il 24), che con gennaio sono «le due vere opzioni in campo», ha confermato lui stesso. Entro due settimane comunicher­à la scelta, anche se c’è chi reputa questa un decisione non così centrale. «Non cambia nulla perché il clima è cambiato, è meglio che qualcuno della Lega cominci a coprire le magliette», ha detto Merola con un chiaro riferiment­o alla t-shirt con la scritta «Parlateci di Bibbiano» che la candidata della Lega alla Regione Lucia Borgonzoni ha mostrato in Senato durante la fiducia al governo Conte. A proposito di esecutivo, continuano a Roma le trattative per i sottosegre­tari. Per i dem regionali i nomi in pole sono sempre quelli del deputato bolognese Gianluca Benamati e di quello ferrarese Luigi Marattin, anche se nelle ultime ore viene data molto in ascesa Emma Petitti, assessore regionale al Bilancio, vicina al vice segretario nazionale Andrea Orlando. Un nome che andrebbe a creare uno strano contatto tra il governo e le Regionali. Due sono infatti gli elementi che fino a prima della nascita del nuovo governo hanno orientato Bonaccini a votare a fine gennaio: il precedente scenario politico avverso al Pd e l’approvazio­ne entro fine anno del bilancio, curato dalla stessa Petitti che però, se chiamata a Roma, potrebbe lasciare viale Aldo Moro in anticipo. Anche ieri il presidente ha auspicato «che chiunque vinca possa trovare la possibilit­à dal giorno dopo di fare il presidente immediatam­ente e in pieni poteri». Ma a dirla tutta non ci sono i tempi tecnici per approvare il bilancio prima della fine novembre. È più probabile, qualora si scegliesse questa data, chiedere all’Assemblea legislativ­a di votare un articolo di legge (con relativo allegato tecnico) per garantire la regolare gestione di tutte le spese e dei pagamenti previsti per l’anno in corso.

” Merola Il giorno delle urne? Irrilevant­e, il clima è cambiato

” Ora la Lega inizi a coprire le sue magliette

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Volti A sinistra il presidente della Regione EmiliaRoma­gna Stefano Bonaccini, a destra il capogruppo M5s in Comune Massimo Bugani
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