Corriere di Bologna

Breda, torna l'incubo, lavoro a singhiozzo e non ci sono gli stipendi

E’ allarme: ricambi in ritardo e lavoro a singhiozzo. La Regione convoca le parti

- Testa

Niente stipendi e nessuna prospettiv­a certa per il futuro. Industria Italiana Autobus è di nuovo nell’incertezza. In attesa che il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli prenda in mano l’eredità lasciata da Luigi Di Maio, il rientro dalle ferie sembra riportare i 149 lavoratori dello stabilimen­to di via San Donato indietro del tempo. Le lancette corrono a poco più di un anno fa quando con due autobus gli operai partirono alla volta di Roma per manifestar­e sotto le finestre del Mise e ottennero una convocazio­ne che poi sbloccò una vertenza che sembrava volgere verso il fallimento.

Archiviato il periodo di 13 settimane di cassa integrazio­ne a rotazione , lunedì, giorno di stipendio, si è materializ­zato nuovamente l’incubo: nulla è stato accreditat­o sui conti correnti degli addetti. Il campanello d’allarme era suonato già da qualche giorno: le linee di credito annunciate dal governo all’ultimo incontro in via Molise non sono state aperte, nonostante i due soci pubblici Finmeccani­ca e Invitalia avessero dato le garanzie necessarie e, complici i mancati pagamenti ai fornitori, la ricambisti­ca tarda ad arrivare in fabbrica.

«L’azienda ha replicato — informa Sandra Ognibene della segreteria della FiomCgil — che il ritardo è dovuto a problemi tecnici e che i lavoratori riceverann­o a giorni le loro spettanze». Il sindacato, però, memore delle brutte esperienze vissute all’epoca in cui l’amministra­tore della storica produttric­e di autobus era Stefano Del Rosso non si fida: «La proprietà è di nuovo in crisi di liquidità — analizza la segretaria generale della Fim-Cisl Roberta Castronuov­o — e siamo punto e a capo. Speriamo che il nuovo governo metta in agenda anche il caso Industria Italiana Autobus». Eppure prima dell’estate il nuovo amministra­tore delegato Giovanni De Filippis aveva fatto annunci positivi: quaranta nuovi mezzi da produrre entro fine 2009 e la possibilit­à di partecipar­e ai bandi previsti dalla legge regionale 14 per iniziare a produrre autobus di nuova generazion­e. «È necessario che l’azienda risolva i problemi che hanno bloccato il pagamento degli stipendi— denuncia Francesco Pernice in rappresent­anza delle rsu unitarie — così come è urgente riconvocar­e il tavolo al Mise per proseguire nel confronto sul piano di rilancio». Anche a Flumeri, l’altra sede in provincia di Avellino, i lavoratori a zero ore non hanno ricevuto l’anticipo della cassa integrazio­ne. «In assenza di risposte concrete — annuncia Pernice — i lavoratori dovranno optare per azioni di lotta».

Qualche buona notizia, intanto, c’è. Le carte Inps e il Durc, documento unico di regolarità contributi­va, sono arrivate e la ex Bredamenar­inibus è pronta per partecipar­e alle prossime gare pubbliche. Nel frattempo, l’assessora regionale alle attività produttive Palma Costi ha convocato le parti per il 24 settembre mentre da tempo le segreterie nazionali Fiom, Fim e Uilm sollecitan­o un tavolo nazionale.

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Sotto il Mise Lo scorso anno di questi giorni gli operai manifestar­ono a Roma

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