Il primo giorno in ufficio dei Navigator
È cominciato ieri a Bologna il percorso di inserimento e affiancamento dei navigator nei centri per l’impiego Sono 40 su tutta la città metropolitana assunti con un contratto di co. co. co.
Per i navigator di Bologna quella di ieri è stata la prima giornata di lavoro «formazione on the job». Ecco alcune delle loro storie.
Vista la mia esperienza nell’attività di cercare lavoro per me stesso, mi son detto: perché non metterla a disposizione di altri? E così farò
Ho deciso di mollare l’indeterminato per fare il navigator: ricollocare persone che cercano lavoro ha un valore molto importante
Ci confronteremo con una figura professionale nuova, saremo gli unici ad aver competenze del genere: si tratta di una bella sfida
Per i navigator di Bologna ieri è stata la prima giornata di «formazione on the job». Dopo quella estiva, in Regione e online, da ieri sono inseriti nei centri per l’impiego per essere istruiti direttamente nei luoghi in cui si troveranno a operare come intermediari, facendo incontrare domanda e offerta. Sono stati assunti con co.co.co. da 27 mila euro (lorde) l’anno. Di loro si stanno occupando Anpal e l’Agenzia regionale per il lavoro. Ancora non sono venuti a contatto con cittadini alla ricerca di un impiego, ma sono stati smistati per apprendere ulteriori nozioni in merito ad orientamento, laboratori, tirocini, accoglienza. È cominciato l’inserimento (e l’affiancamento) che sfocerà nell’integrazione con gli operatori già presenti: collaboreranno con loro per individuare opportunità di lavoro congrue per i beneficiari del reddito di cittadinanza. Per quanto riguarda Bologna e provincia, parliamo di 15.236 persone. Quindi anche sotto le Due Torri è importante che i navigator collaborino al meglio con i centri per produrre occupazione, perché il reddito di cittadinanza non resti un mero strumento di politica assistenziale. Dal 30 luglio su Bologna sono sotto contratto quaranta navigator, ventidue prenderanno servizio in città, cinque a Imola, quattro a Minerbio, due a Zola Predosa, tre nell’Alto Reno Terme, due a San Lazzaro e due a San Giovanni in Persiceto.