«Finalmente l’esperienza conta: saremo pionieri e apriremo strade»
In curriculum ha una laurea in Giurisprudenza, ma non ha mai esercitato la professione di avvocato. Altre sì, però, e tante. Per anni Pier Paolo Moro è stato promotore finanziario, poi ispettore in società di merchandising, poi rilevatore statistico. Tutte attività a tempo determinato «così un anno fa ho iniziato a fare concorsi pubblici: ed eccomi qui». A 53 anni si cambia. Ci si forma di nuovo, come ha fatto quest’estate il bolognese Pier Paolo, e si insegna agli altri a trovare un impiego. «Vista la mia esperienza nell’attività di cercare lavoro per me stesso, mi son detto: perché non metterla a disposizione di altri? E così farò». Gli anni, in questo caso, hanno giocato a favore del lavoratore fornendo Pier Paolo di un bagaglio di conoscenze utili, assieme allo studio, a superare la selezione di Roma. «La definizione che ci ha dato Domenico Parisi, presidente
Anpal, “Voi siete dei pionieri nel diventare nuovi specialisti del mondo del lavoro” mi intriga molto. Significa aprire una nuova strada». Gli amici sono curiosi, «i navigator non si sono mai visti, quindi ci pensano tutti come un ircocervo, una figura mitologica, qualcosa di unico». Sul reddito di cittadinanza, elemento chiave nel sistema che coinvolge i navigator, anticipa: «Se il nostro arrivo assieme al reddito di cittadinanza può essere utile alla causa allora la misura è positiva, ma è condizionato inevitabilmente dal coinvolgimento attivo del lavoratore». Il lavoratore-navigator ha sul contratto — rinnovabile — la scadenza al 30 aprile 2021. Ma le sensazioni, per Pier Paolo, sono positive: «Il clima vede favorevolmente il nostro arrivo».