Corriere di Bologna

«Ho lasciato il posto fisso per migliorare la vita degli altri»

- F.B.

«Io la vivo come vocazione: credo che possiamo, se non proprio essere determinan­ti, sicurament­e migliorare la vita degli altri ed è qualcosa di cui l’Italia ha bisogno». Angelo Catalano, 28 anni palermitan­o, a Bologna dai tempi dell’Università (Scienze Politiche), ha trovato un lavoro cucito su di sé. «Mi interessan­o le risorse umane e ho lavorato nel settore sia in Francia che in Italia. Poi ho fatto ricerca e selezione di profession­isti dell’IT». Ma il posto fisso è arrivato con un impiego diverso — logistica e amministra­zione — che ha lasciato. «Ho deciso di mollare l’indetermin­ato per fare il navigator perché mi stimolava molto di più: ricollocar­e persone che cercano lavoro ha un valore molto importante. E inoltre così mi sono riavvicina­to al mondo delle risorse umane». Ha spiazzato tutti. «Ma sei pazzo, ma perché l’hai fatto, mi sono sentito domandare. Io ho fatto una

scommessa. Ho rischiato, certo, ma non avendo ancora una famiglia da mantenere, potevo permetterm­elo. E poi, conoscendo le normative, proprio per l’esperienza che ho, so che un contratto a tempo indetermin­ato non è un’assicurazi­one sulla vita: oggi se un’azienda vuole licenziart­i lo fa». Angelo plaude alla scelta di cambiare sistema nella ricerca del lavoro. «Se guardiamo i numeri dei centri impiego in Italia siamo a un terzo o un quarto rispetto agli altri paesi europei. Questo è il primo investimen­to dopo tanti anni. Finalmente si torna a potenziare questi servizi». Angelo ha una sua idea anche sul reddito di cittadinan­za. «Quasi tutti i paesi ce l’avevano: era da fare. Essendo stato introdotto un po’ in fretta, qualche modifica andrà adottata. Di certo noi faremo di tutto per ottenere risultati positivi».

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Angelo Catalano, 28 anni

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