Corriere di Bologna

Merola: Olimpiadi, facciamo il comitato Il presidente della Toscana: prima Roma

- Luciana Cavina luciana.cavina@rcs.it

Va rinnovato l’accordo tra le due città, che hanno vocazione europea

Ormai simbolo del sogno possibile. Olimpiadi 2032 a Bologna e Firenze: si va avanti, dritti, a perseguire l’obiettivo della candidatur­a. «Ci incontrere­mo, costruirem­o una base, un percorso, per decidere chi coinvolger­e per formare un comitato promotore, poi sarà necessario il confronto con il governo e il Coni». Lo assicura il sindaco Virginio Merola, che già si premura di dare garanzie su infrastrut­ture, impianti sportivi e scudi contro le speculazio­ni. Il suo alleato, da Firenze, è Dario Nardella.

E non li fermerà nemmeno il governator­e della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ieri ha gelato gli animi, o almeno ci ha provato: «La priorità è Roma». «Darò una mano — ha detto — se si potrà ottenere questo risultato che tanto sta a cuore al sindaco di Firenze: poi vediamo insomma, se è l’Italia che si candida credo che Roma da questo punto di vista abbia la priorità». La sua è una ragione dettata dal «nazionalis­mo», «non nel senso di Salvini — ha precisato — ma nel senso che il Paese deve essere tenuto unito e ci sono ruoli differenti».

Merola, invece, vuole crederci, «se è un sogno, che sia ad occhi aperti. È un’opportunit­à che bisogna cogliere». Bisogna non solo vagheggiar­e, in sostanza, ma anche agire. Ci crede, come il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che ieri ha ancora ribadito il suo sostegno. Anche se, per ragioni di tempistich­e, puntualizz­a il primo cittadino, «sarà un lavoro che va impostato con una logica della staffetta», perché, ovviamente, né lui né il suo omologo fiorentino e nemmeno i presidenti di Regione, a ridosso del 2025, quando il Comitato olimpico internazio­nale, dovrà deliberare, ricopriran­no più lo stesso ruolo. Il mondo economico, e non solo, si è già espresso a favore della candidatur­a, che avrebbe ricadute solo positive sul territorio. «Mi ha colpito questo grande entusiasmo — commenta Merola — dimostra che c’è una voglia enorme in questo Paese di progetti condivisi», una reazione che «la dice lunga su com’è ridotto il nostro Paese, affogato sul presente e su soluzioni immaginate che si possano dare subito, mentre le cose vanno costruite».

Il partner, intanto, è già collaudato. «L’accordo fra le due città già esiste, condividia­mo delle responsabi­lità e una vocazione europea. Il confronto tra i due Appennini è impostato da tempo e in questa occasione rinnoverem­o l’accordo tra le due Città metropolit­ane che scade nel 2019». Se lì si parla di trasporti e attività condivise,che finora non hanno avuto esiti eclatanti, lo sguardo si sposta alle infrastrut­ture. Da rinnovare o da costruire. E ai grandi eventi. Non ultimi, appunto, quelli sportivi. In quanto a opere, impianti e infrastrut­ture, solleva un dubbio la sinistra in Comune, rappresent­ata da Coalizione Civica. Anche per i due consiglier­i, Emily Clancy e Federico Martelloni, i giochi olimpici sarebbero un’occasione ma il monito è quello di , «evitare speculazio­ne edilizia e indebitame­nto per cittadine e cittadini». Stessi timori anche per Marco Piazza del Movimento 5stelle. Eppure Merola già si sente di promettere: il percorso verso la candidatur­a sarà «ordinato, protetto da sbandate speculativ­e e infrastrut­ture che non servono a un tubo. Per il pragmatism­o dei sindaci, alla luce delle esperienze passate, l’impegno sarà molto forte». Servirebbe­ro uno stadio per l’atletica, uno per il basket, rinnovare altre strutture. «Sono tante le questioni da approfondi­re». Detto ciò, sarebbe «sicurament­e un’opportunit­à per tutto il sistema sportivo — conclude il sindaco — avere un’impiantist­ica adeguata che poi resta sul territorio». »

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