Dodici mesi di solidarietà per gli operai della Samp
Al via i contratti per i 350 dipendenti. Colli (Fiom) : «Così evitiamo la mobilità»
Dodici mesi di contratti di solidarietà per i 350 dipendenti della Samp per un massimo di riduzione del lavoro al 70%. Anche la holding risente delle difficoltà del gruppo Maccaferri. Colli (Fiom): «Almeno abbiamo evitato la mobilità». Dall’azienda ammettono di soffrire la crisi dell’automotive.
Dodici mesi di contratti di solidarietà per i 350 dipendenti di tutte le cinque divisioni della Samp. L’accordo chiuso ieri tra i sindacati e la società del gruppo industriale Maccaferri è il sintomo di una situazione più grave di quella che si paventava solo un mese fa. A pesare è anche la crisi dell’automotive, settore di riferimento della holding di Bentivoglio.
Seppure i conti fotografino una società sana, all’interno di un gruppo che sta affrontando una situazione debitoria ormai nota, le commesse cominciano a diminuire anche qui. «Dodici mesi sono tanti, e il fatto che la solidarietà copra tutti i lavoratori ci lascia l’amaro in bocca — ammette Marco Colli della segreteria Fiom — ma, d’altra parte, siamo soddisfatti perché siamo riusciti comunque a mettere in sicurezza i livelli occupazionali». La riduzione degli orari e dei salari sarà applicata per un massimo del 70% per cento, per una media tra tutte le divisioni del 50%. Ma nessuno, almeno per la durata del provvedimento, potrà essere licenziato. L’accettazione dei contratti «solidali», infatti, impedisce l’apertura di qualsiasi procedura di mobilità.
«Non che l’azienda abbia minacciato i licenziamenti — assicura il sindacalista — Questo no, per fortuna. Ma ha ammesso le difficoltà attuali e, intanto, noi avevamo il dovere di dare delle certezze ai lavoratori».
Sarà per la crisi che sta attraversando il gruppo, con le sue sette società in concordato (su un totale di 32), sarà per il settore dell’automotive in sofferenza a livello globale, ma le linee di credito non sono sufficienti: anche le banche cominciano a stringere i cordoni della borsa. Ci sono però l’integrazione salariale pagata direttamente dall’Inps e soprattutto la garanzia della tredicesima, strappata nel corso della contrattazione. «Ormai arriva Natale — ragiona Colli — e siamo riusciti ad ottenere il pagamentoa stipendio pieno».
Samp è leader mondiale nell’ambito dell’ingegneria meccanica per la produzione di componenti per l’automotive e la robotica, e, puntualizzano dall’azienda, «subisce la crisi del settore dell’auto». La sua produzione è legata alle oscillazioni del mercato e «questo per i mercati non è un momento favorevole». Anche nello stabilimento di Bentivoglio, insomma, si avvertono le contrazioni degli ordini e anche se la produzione non si ferma, si fa fatica a tenere i ritmi dei tempi migliori. Questo va a colpire tutte divisioni: corporate, sistemi, ingranaggi, machine tools, cutting tools. E nessuno può nascondere una comprensibile preoccupazione. Tanto che, anche il sindacati restano all’erta per evitare eventuali soluzioni spezzatino., nel caso in cui si facciano avanti acquirenti per alcune delle divisioni
In autunno, con l’apertura del Tribunale il gruppo dovrebbe mettere il punto sul futuro delle società in concordato, tra cui figurano la Seci (con 80 lavoratori in solidarietà) e Sapaba, dove è applicata la cassa integrazione. Per Energy, infine, è già stato presentato il bando di cessione.