Opere, il governo parte dall’Emilia
Il ministro De Micheli da Bonaccini sblocca i dossier principali: «Orgogliosa di farlo qui a casa mia» A giorni la firma per Passante di Bologna, bretella Campogalliano-Sassuolo, porto di Ravenna
Per la sua prima uscita da ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Paola De Micheli ha scelto la sua Emilia-Romagna. Al tavolo del Patto per il lavoro, davanti a imprenditori e istituzioni, De Micheli ha promesso di sbloccare tutte le opere: «Presto il Passante di mez- zo, la bretella Sassuolo-Campogalliano e la nomina del commissario del porto di Ravenna». Passa il vaglio anche il tram, ma serve tempo per attivare la conferenza Stato-Regioni.
Come sua prima uscita pubblica ha scelto l’EmiliaRomagna. «Orgogliosa di farla a casa mia», dice la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, la dem originaria di Piacenza Paola De Micheli. Mentre la sua prima dichiarazione è servita a rassicurare l’economia regionale. «L’Emilia-Romagna avrà tutte le risposte che merita».
Basta legare i puntini sul foglio per vedere subito l’attenzione che il nuovo asse giallorosso intende riservare alla regione che andrà a votare nei prossimi mesi. Perché c’è poco da girarci attorno, una vittoria della Lega da queste parti potrebbe mettere a serio rischio la tenuta del nuovo governo. E così, archiviata in fretta la stagione dell’ex ministro Danilo Toninelli e con lei gli attriti (anche se nell’ultima fase in parte sanati) con gli enti locali, De Micheli si presenta a Bologna a pochi giorni dal suo insediamento al ministero, davanti alla platea del Patto per il lavoro, l’insieme di sigle istituzionali, sociali, imprenditoriali e sindacali che il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha messo attorno a un tavolo da inizio mandato per rilanciare l’economia dell’Emilia-Romagna. Soggetti che, a pochi mesi dal voto, si presentano al summit pretendendo garanzie e ritornano a casa con la sensazione che, almeno a parole, la discontinuità con l’ex ministro grillino c’è tutta.
«I dossier dell’Emilia-Romagna sono già abbastanza conosciuti, anche perché ho fatto il sottosegretario al Cipe per tre anni e mezzo. Quindi con poche chiacchiere e un numero di fatti il più alto possibile, questa regione avrà le risposte che merita», ha promesso De Micheli. Si tratta di tre opere da tempo attese, e che per un certo periodo hanno rischiato di saltare con Toninelli alla guida del Ministero delle Infrastrutture e trasporti, ovvero il Passante di mezzo per Bologna, la bretella Campogalliano Sassuolo e il Porto di Ravenna, per le quali De Micheli non ha ora intenzione di perdere altro tempo. «Vi chiedo la pazienza dei giorni e non delle settimane», ha assicurato.
E in realtà per quanto riguarda la nomina del commissario del Porto di Ravenna «è questione di ore, dovrei firmare lunedì pomeriggio». Per la bretella Campogalliano Sassuolo si tratta invece di aspettare il via libera al progetto esecutivo per l’avvio dei lavori, mentre riguardo al Passante di mezzo è necessaria solo una firma della ministra in calce al nuovo accordo del progetto voluto da Toninelli (molto simile all’iniziale) che permetterà di riattivare tutto l’iter, a partire dalla Conferenza dei servizi che il Comune di Bologna spera possa riunirsi il prima possibile. Su questo De Micheli si è confrontata anche con Irene Priolo, l’assessore comunale alla Mobilità che ha parlato di «un incontro positivo, perché il ministro considera il Passante un dato di fatto, deve solo mandare avanti le pratiche. A giorni firmerà l’addendum e a ottobre si potrà quindi convocare la conferenza dei servizi. Il ministro sa che è un bene portare avanti le opere e noi abbiamo posto il tema della sostenibilità».
Sembrano davvero un lontano ricordo per Bonaccini le battaglie contro Toninelli per sbloccare le opere regionali, tanto che ora il governatore chiede al governo «un’accelerazione» sapendo che è un obiettivo a portata di mano, e potendo anche subito dopo permettersi il lusso di rilanciare «sulla necessità di maggiori investimenti sul ferro, e più in generale, su interventi che mettano al centro la crescita sostenibile».
Con il presidente dell’Emilia-Romagna sorride pure tutto il Pd per quel «cambio di passo» atteso che, sostiene il segretario regionale Paolo Calvano, «con il nuovo governo è arrivato».
Davanti alle categorie Il neoministro ha voluto essere, a pochi giorni dalla nomina, al tavolo del Patto per il lavoro
I dossier regionali «I dossier dell’Emilia sono noti, sono stata al Cipe, avrete le risposte che meritate»