Corriere di Bologna

Zingaretti blinda Bonaccini E apre al Ms5

Il segretario ospite in città delle Acli: «Non basta cacciare Salvini». Stretta di mano e abbracci con Prodi

- Di Alessandra Testa

Il segretario nazionale del Pd fa quadrato sul governator­e Stefano Bonaccini: «È un buon presidente che corre per vincere». E sull’alleanza con il M5S alle Regionali indica la strada: «Andare a vedere le carte e tentare per il bene comune».

Il segretario nazionale del Partito democratic­o Nicola Zingaretti blinda il governator­e Stefano Bonaccini come unico candidato possibile per il secondo mandato in viale Aldo Moro. E lo fa subito dopo che era stato lo stesso Bonaccini a proporre, qualche giorno fa dal palco della festa regionale di Articolo 1, un suo eventuale passo indietro pur di «andare a vedere le carte» e realizzare, anche in Emilia Romagna, l’asse coi Cinque Stelle. «Qui c’è una bella squadra e un buon presidente che corre per vincere e per difendere l’Emilia-Romagna da quella che potrebbe essere un’aggression­e di chi stava distruggen­do questo Paese», dice chiarament­e il numero uno dei dem riferendos­i alla Lega.

Dalla tre giorni di studi delle Acli in corso fino a domani all’Arena del Sole, Zingaretti fa quadrato attorno a Bonaccini davanti al segretario provincial­e del partito Luigi Tosiani, al deputato Andrea De Maria e all’ex presidente del consiglio Romano Prodi. Un Prodi applauditi­ssimo dalla platea delle associazio­ni dei lavoratori cristiani e che lo stesso Zingaretti ha salutato dal palco ricordando lo «storico passato del Partito democratic­o» e con cui ha scambiato due parole subito prima di salutare. A sgomberare ogni dubbio dalla sua uscita di scena ci aveva pensato del resto poco prima anche Bonaccini che dal palazzo della Regione, dove ha incontrato la neo ministra alle Infrastrut­ture Paola De Micheli, aveva assicurato: «È con me che bisogna discutere e dialogare — chiarisce — ho già fatto il mio passo avanti. Per il Pd e il centrosini­stra sono io il candidato presidente». E ancora: «Ho detto che se si parla di nomi e cognomi, e non di programmi, si fa un errore. Io sono qui». Per chi voglia sedersi a riflettere e a parlare di programmi. «Non so cosa chiederann­o i 5 stelle — aggiunge — sempliceme­nte perché non ci siamo ancora seduti intorno a un tavolo». Le prove di dialogo sono, però, già iniziate: al lavoro ci sono pontieri come il segretario regionale dem Paolo Calvano e il capogruppo M5S in viale Aldo Moro Andrea Bertani. Lo stile, mentre si avvicina il momento in cui si saprà se si andrà a votare già a novembre, è quello della concretezz­a. «Senza calare decisioni dall’alto — analizza Zingaretti — andando a vedere situazione per situazione». «Non voglio mettere fretta, porre questioni o anteporre decisioni — chiude — ma dovremmo tentare: lo si è fatto per governare il Paese, non vedo perché non si possa farlo anche per le Amministra­tive, rispettand­o ovviamente le autonomie dei singoli territori e sperimenta­ndo forme di rapporto». La priorità è sempre la stessa: «Cambiare l’Italia perché non basta cacciare Salvini, se c’è un’agenda di cose da fare che giustifica che due forze alternativ­e fino a poche settimane fa possano trovare un accordo per il bene comune devono provare a farlo. Perché questa è la bella politica» e perché «anche il livello locale rappresent­a una parte importante della qualità della vita delle persone» .

Sulla figura di Bonaccini si gioca poi un’altra grande sfida di respiro nazionale: l’autonomia differenzi­ata. Da Cesenatico il neo ministro agli Affari regionali Francesco Boccia, che incontrerà il governator­e il prossimo 23 settembre, ha provato a mettere la parola fine: «Spero che il tema non sia più ostaggio della propaganda politica e che il terreno costruito dalla Regione Emilia Romagna sia un base da cui partire per confrontar­si».

Il nodo autonomia Il ministro Boccia incontrerà il 23 Bonaccini: «Il modello è quello emiliano»

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C’era anche Romano Prodi in platea ieri al 52esimo incontro nazionale di studi delle Acli, le associazio­ni cristiane dei lavoratori italiani in corso fino a domani al Teatro Arena del Sole. A sinistra: il segretario nazionale del Partito democratic­o Nicola Zingaretti insieme al presidente nazionale delle Acli Roberto Rossini
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Il padre dell’Ulivo

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